Soluzione Finale: la follia di un uomo e la morte di sei milioni di ebrei
La Giornata della Memoria è una ricorrenza internazionale che viene celebrata il 27 gennaio di ogni anno, giorno in cui furono aperti dall’esercito sovietico i cancelli del lager di Auschwitz, in Polonia. I Russi liberarono i superstiti, mostrando al mondo intero le barbarie e la violenza usata in quel campo. Il viaggio degli ebrei verso la morte iniziava con la deportazione dalle loro città natali: i prigionieri venivano caricati su vagoni, stipati come animali. Alcune persone durante il viaggio morivano di freddo, di fame, di soffocamento. Non si poteva bere né mangiare. Non appena i vagoni entravano nei campi di sterminio, i deportati venivano assaliti da un odore terribile proveniente dalle ciminiere, che ogni giorno bruciavano centinaia di corpi. Costretti a scendere dei convogli, i prigionieri erano divisi in uomini e donne. Bambini, anziani e deboli erano uccisi subito. I deportati venivano privati di ogni loro avere, dai bagagli ai vestiti, perfino del nome!
Radunati in una stanza venivano denudati, rasati completamente e sul loro braccio veniva tatuato un numero, che da quel momento diventava il loro “nome”. A ciascuno veniva consegnata una tuta da lavoro e delle scarpe che venivano scelte a caso tra quelle strappate ai morti. Il cibo consisteva in una zuppa molto liquida e un po’ di pane. All’interno dei campi i prigionieri erano costretti a lavori massacranti che riducevano le speranze di vita e alcuni ebrei venivano usati come cavie per esperimenti scientifici, purtroppo anche molti bambini. Tutto il campo era circondato di filo spinato all’interno del quale correva l’elettricità, era praticamente impossibile fuggire.
Ci si chiede ancora oggi da dove abbia avuto origine questo odio dei tedeschi e soprattutto di Hitler nei confronti degli ebrei. I motivi sicuramente erano tanti. Secondo i nazisti gli ebrei appartenevano ad una razza inferiore, rappresentavano il male, erano portatori di malattie, avevano la colpa di aver crocifisso Gesù e in ultimo erano un popolo scomodamente ricco. In realtà il leader tedesco li considerava responsabili delle continue crisi economiche della Germania. Così, dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, ha avviato la “soluzione finale” cioè ha ordinato lo sterminio sistematico di tutti gli ebrei: si calcola che la follia di un solo uomo abbia provocato la morte di circa 6 milioni di persone.
Fortunatamente non tutti gli uomini sono cattivi, infatti durante la Seconda Guerra Mondiale i cosiddetti “Giusti tra le nazioni” salvarono tantissime vite umane. I “Giusti” sono i non ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita per salvare anche un solo uomo del genocidio nazista.Tra loro ricordiamo Giorgio Perlasca, Carlo Angela, Gino Bartali, Arrigo Beccari e tantissimi altri… Il dovere di ricordare le atrocità e le crudeltà subite dagli ebrei e da tutte le vittime dell’olocausto, è fondamentale! I superstiti hanno raccontato la loro storia e abbiamo il dovere di non dimenticarla: il ricordo ci deve aiutare a costruire un futuro migliore dove quelle violenze non avranno spazio per ripetersi.
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