Casuzze, Fiba stronca il progetto: “Animali e chalet insieme? Impossibile”
“Sembra opportuno fare chiarezza in merito ad un progetto per la realizzazione di un’area attrezzata per cani sulla spiaggia di Casuzze. Per legge, articolo 1 comma “a” della L. R. n. 15 del 2005 e relativo Decreto Arta delle Linee Guida, modificato nel 2016, non è possibile “la creazione di un apposito spazio per animali (e per i padroni) con relativo annesso stabilimento balneare su un tratto di costa”. Rammento che tutt’ora sul demanio marittimo e, quindi, anche negli stabilimenti balneari, purtroppo, è vietato l’accesso al mare degli animali di affezione e, quindi, un progetto che unifica entrambi gli scopi, cioè stabilimento balneare e area attrezzata per cani, è errato”. A spiegarlo, attraverso un comunicato giunto in redazione, è Antonello Firullo, rappresentante di Fiba Confesercenti Sicilia, la federazione italiana delle imprese balneari.
“Posto ciò, comunque, qualsiasi costruzione sul demanio marittimo non è un pericolo di erosione costiera – aggiunge Firullo – né tanto meno “un rischio di deturpazione” e il Comune di Santa Croce Camerina non ha alcuna responsabilità in proposito. La tutela delle dune e della macchia mediterranea, se esistente, sono tutelati solo dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Ragusa che, con parere proprio, osserverà se il bene paesaggistico può essere modificato o distrutto “per far posto alla passerella ed alle tubature per acqua, energia elettrica e impianti fognari”, né tanto meno “la scogliera può subire danni” atteso che qualsiasi opera dovrà essere compatibile con l’ambiente esistente e soprattutto amovibile. È, invece, di competenza del Genio Civile di Ragusa il parere sulla stabilità della struttura da costruire come è di competenza della Dogana di Siracusa rilasciare il proprio parere, fondamentale, ai sensi dell’articolo 19 del D.L. 374/90 per qualsiasi opera da realizzare sul pubblico demanio marittimo. Di norma può essere realizzato uno stabilimento balneare e quindi dovrà essere necessaria la realizzazione delle cabine, minimo 10, in un’area fino a 3000 mq., oppure un chiosco per la ristorazione con un’area di solo 100 mq. e, non per ultimo, eventualmente, un ristorante che può essere autorizzato con un’area di solo 400 mq. di cui 200 coperti. Area attrezzata per i cani e stabilimento balneare o chiosco ristorazione è un progetto che, per legge, non può certamente essere approvato. O uno o l’altro”.
L’intervento di Firullo è collegato a quanto raccontato in settimana da Santa Croce Web: ossia dell’esistenza di un progetto, di cui il Consiglio comunale ha preso atto, relativo alla collocazione di uno stabilimento temporaneo sulla spiaggia di Casuzze, contrada Finaiti, con annessa zona riservata agli animali d’affezione. A questa opera, che non ha ancora ricevuto alcuna autorizzazione da parte dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, unico organo deputato a concederla (dato che la spiaggia appartiene al demanio), si sono opposti i residenti di Casuzze, secondo i quali l’opera avrebbe un impatto devastante per le dune e la macchia mediterranea.
“Appare necessario rammentare che lo scrivente, con altri associati della riviera di Santa Croce Camerina, ha proposto opposizione alla Regione al Piano Spiagge elaborato dal Consiglio e fatto pervenire all’Arta nel 2010. Un piano spiagge che non ha alcuna validità perché non approvato dalla Regione proprio in virtù dell’opposizione da noi presentata. Ad ogni buon fine rappresento che il Piano spiagge del 2010 deve essere, necessariamente per legge, adeguato alle nuove “Linee Guida” del 2016 e quindi di una sostanziale modifica nella speranza che, almeno questa volta, l’amministrazione Comunale renda partecipe anche i Concessionari balneari e le categorie del settore alla nuova stesura per redigere insieme qualsiasi modifica e/o adeguamento. Risulta corretto che una concessione demaniale marittima ai sensi dell’art.36 del codice della navigazione per qualsiasi realizzazione sul demanio marittimo è di competenza solo ed esclusivamente dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente ed il Comune ha il solo obbligo di rilasciare il proprio parere che è squisitamente tecnico, non altro ed aggiungo, inoltre, che è d’obbligo ai sensi dell’articolo 18 del C. N., la pubblicazione all’albo comunale di competenza territoriale per 30 giorni della domanda presentata alla Regione per ottenere, appunto, la Concessione Demaniale Marittima. Con la pubblicazione, chiunque, cittadini compresi, può avere visione degli atti presentati e fare le opportune osservazioni e/o opposizioni anche per iscritto oppure può anche essere presentata un’altra domanda di concessione che andrebbe in concorso a quella già in essere”.