Ragusa – Chiusa la quarta casa a luci rosse del 2017 in via Fratelli Belleo: si faceva sesso a pagamento
La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha chiuso la quarta “casa a luci rosse” nel 2017 a Ragusa in via Fratelli Belleo, in pieno centro storico, anche questa volta su richiesta degli abitanti della zona interessata. Il campanello d’allarme è sempre lo stesso, uno strano via vai dalle abitazioni del centro storico e così, i residenti hanno subito informato la Squadra Mobile prontamente intervenuta per appurare e procedere. Gli uomini della Squadra Mobile, dopo qualche giorno di osservazione dell’immobile, hanno riscontrato la notizia fornita dai cittadini. Giovani e meno giovani si recavano nell’abitazione per ricevere prestazioni sessuali, il tutto dopo aver preso contatti, con l’interessata, tramite siti internet specializzati. Il fastidio che recano i clienti è il solito ed è dovuto al fatto che negli annunci, chi si prostituisce (o chi per loro), non inserisce la via, proprio per eludere i controlli della Polizia, pertanto il cliente contatta la donna e si fa illustrare la strada, sbagliando spesso portone a seguito delle non precise indicazioni.
Anche in questo caso si trovano conferme sul giro d’affari che è di rilevante entità; tutto dipende dalle richieste dei clienti, i prezzi oscillano da 50 a 200 euro, dipende dai “gusti” e dalle richieste sessuali. Al momento del controllo della Squadra Mobile e della Squadra Volanti in ausilio, vi era un cittadino italiano che aveva appena consumato una prestazione sessuale, peraltro con vari precedenti anche per sfruttamento della prostituzione. La proprietaria dell’immobile, una signora ragusana, aveva stipulato un contratto regolare con la cittadina rumena che li esercitava la prostituzione e sono in corso accertamenti fiscali per appurare la regolarità dei documenti esibiti ed il pagamento delle imposte di registro. La Squadra Mobile, secondo le direttive del Questore di Ragusa Salvatore La Rosa, continuerà a monitorare gli immobili segnalati dai cittadini, al fine di garantire a tutti gli abitanti delle zone interessate, anche in provincia, il quieto vivere quotidiano.