Liberi Consorzi, in primavera torna elezione diretta di presidente e Consiglio
L’Assemblea Regionale Siciliana, con un blitz alla vigilia di Ferragosto, ha cancellato 5 anni di discussione e di riforme delle province e approva, su iniziativa del gruppo di Forza Italia (in minoranza) l’elezione diretta per il presidente dei Liberi consorzi, per il sindaco metropolitano e per i consiglieri di questi enti, che altro non sono che i discendenti delle vecchie e mai rimpiante Province. Se la legge entrerà in vigore le elezioni si dovrebbero svolgere in primavera, quando si voterà per le Amministrative. Ma non è l’unica novità destinata a far discutere. Nel provvedimento varato l’altra sera è prevista anche la reintroduzione delle indennità, che per il presidente saranno uguali a quelle del sindaco della città capoluogo. Per i consiglieri, invece, sono previsti dei rimborsi spese.
La legge regionale segna un ritorno al passato. La Sicilia, infatti, aveva deciso di anticipare la riforma Delrio cancellando per prima le Province, ma da allora le elezioni indirette (cioè affidate agli amministratori locali) sono sempre state rinviate. La reintroduzione delle province è stato un vero e proprio blitz. Il voto è arrivato dopo che l’aula aveva approvato le norme della cosiddetta finanziaria bis. A sorpresa i deputati hanno chiesto alla presidenza dell’Ars di mettere ai voti il disegno di legge, iscritto all’ordine del giorno da tempo, che reintroduce il voto diretto nelle ex Province. Con questa norma si dà nuovamente la parola ai cittadini, che andrebbe a sostituire il sindaco metropolitano che è sempre stato una palese violazione della normativa varata dal governo nazionale. È evidente che questa legge sarà inevitabilmente impugnata dal governo nazionale, determinando un ulteriore condizione di caos sulle ex province.