PRG, stop al commissario. Portelli: “Il sindaco manca di rispetto al Consiglio”
Il 3 febbraio scorso il Consiglio comunale decise di rinviare a data da destinarsi la trattazione del punto riguardante le “determinazioni sullo schema di massima del PRG”. Inizia quel giorno – e protrae la sua ombra fino all’estate scorsa – la storia relativa all’approvazione del Piano regolatore, il cui rinvio fece propendere il sindaco Franca Iurato a scrivere una nota all’assessorato regionale Territorio e Ambiente, in cui il primo cittadino, ritenendo “che la mancata approvazione dello schema di massima del PRG assume pienamente le caratteristiche di elemento di ostacolo alla conclusione del procedimento di approvazione del PRG”, si rivolge all’assessore Croce e al presidente Crocetta e chiede “qualora vengano ritenute sussistenti le previsioni di legge, di voler attivare le conseguenti procedure previste dalla normativa”. In altre parole, come verrà specificato nel sollecito di tre giorni dopo, il sindaco richiede la nomina di un Commissario ad acta per risolvere la questione. E’ notizia di pochi giorni fa – il 21 aprile – che la Regione ha risposto picche: non è appurata alcuna inadempienza da parte del Consiglio comunale e prima di procedere all’approvazione dello schema di massima, è necessario che il dirigente dell’ufficio Tecnico predisponga gli “atti necessari per legittimare l’approvazione” dello stesso, come sostenuto dal presidente del Consiglio Carmelo Portelli.
DA FEBBRAIO AD APRILE 2017 – Per avere il quadro chiaro sulla vicenda, è necessario riavvolgere il nastro. Lo facciamo con i documenti a nostra disposizione. A causa della mancata approvazione dello schema di massima del PRG del 3 febbraio, il sindaco Iurato, fra il 21 e il 24 febbraio 2017, “chiede di sapere se può essere proseguito l’iter formativo del progetto finale del Piano Regolatore Generale, oppure attendere attraverso i dovuti poteri sostitutivi della regione, l’adozione a mezzo Commissario ad acta”. Il 31 marzo arriva la risposta dell’assessorato Territorio e Ambiente: “Lo scrivente si recherà presso codesto Comune il giorno 6/04/2017 per procedere alle operazioni di verifica e acquisizione degli atti relativi alla formazione del PRG”. E’ pronta la visita ispettiva. Il sindaco, “al fine di facilitare l’acquisizione di elementi utili in ordine ad eventuali decisioni da assumere” decide di trasmettere la documentazione necessaria.
DA LUGLIO A NOVEMBRE 2016 – La documentazione contiene l’excursus dell’intera vicenda, che prende il via il 26 luglio 2016, quando la giunta delibera uno schema di massima del PRG da trasmettere al Consiglio comunale. Il presidente Portelli, però, replica con una nota (n.13033/2016 del 25 agosto), in cui evidenzia che “il Consiglio comunale di questo Comune, con deliberazione n.19 del 20/03/2012, ha approvato uno schema di massima per la variante al vigente Prg. Non risulta che la cosiddetta deliberazione sia stata mai revocata”. Per questo “non può essere sottoposta al Consiglio comunale la proposta di deliberazione in oggetto senza che, preliminarmente, si proceda alla revoca dell’atto emanato il 20 marzo 2012. Si invita pertanto la dirigente in indirizzo (il responsabile del 3° Dipartimento, ndr) a predisporre gli atti necessari per legittimare ogni eventuale nuovo provvedimento sullo schema di massima del Prg”. La dirigente dell’Ufficio tecnico, dopo aver appurato che la proposta deliberativa di luglio “non presenta irregolarità”, trasmette al presidente del Consiglio una nuova proposta deliberativa, in cui chiede al civico consesso di prendere atto che “le nuove direttive impartite (…) hanno comportato il superamento delle precedenti determinazioni e la necessità dell’adozione del nuovo schema di massima”.
Portelli avanza la richiesta di un parere al segretario comunale, il quale evidenzia “l’opportunità e la necessità (…) che i tecnici chiariscano (…) le ragioni tecnico-giuridiche e il percorso metodologico che hanno comportato la scelta di proporre l’adozione di uno schema di massima (…) che sostituisce integralmente lo schema di massima” precedente. Il presidente porta il punto in Consiglio comunale a novembre, ma viene esaminato solo a febbraio, quando l’aula opta per il rinvio. Qui si innesca l’inghippo. Il sindaco consulta la Regione senza avvertire Portelli. Ma la Regione blocca tutto.
PORTELLI CONTRO IL SINDACO – Il presidente del Consiglio non ha gradito il modus operandi dell’Amministrazione: “Il primo cittadino – spiega – avrebbe dovuto notificare al presidente del Consiglio, per conoscenza, la richiesta inoltrata alla Regione di un Commissario ad acta. In secondo luogo, mi sarei aspettato che qualcuno mi avesse avvertito della risposta della Regione, in cui viene annunciata la visita ispettiva. Se questa si fosse materializzata, avrebbe riguardato gli atti consiliari e non gli atti della giunta. L’Amministrazione, ancora una volta, ha dato prova di snobbare il Consiglio comunale. Invece di essere considerato un organo con il quale confrontarsi e far crescere la città, è diventato un impaccio e un ostacolo che si è voluto tenere all’oscuro dalle scelte amministrative”. Il verdetto della Regione, che stoppa l’approvazione dello schema di massima, legittima l’operato dell’aula: “E restituisce dignità a tutti i consiglieri, che hanno lavorato bene – si vanta Portelli –. Abbiamo fatto in modo che non venissero commessi degli errori”. Anche se dei soldi sono stati spesi. Ben 48mila euro sono andati a professionisti del settore per redigere un nuovo schema di massima: “Sarebbe bastato consultare l’ufficio Tecnico per integrare lo schema già esistente e mai revocato”. Ma questa è un’altra storia, a cui solo la prossima Amministrazione e il prossimo Consiglio potranno mettere la parola fine.
L’ULTIMA NOTA DELLA REGIONE: “CONSIGLIO NON E’ INADEMPIENTE”