Consiglio “bloccato” sulle case abusive: manca il parere legale, scontro in aula
I tempi della giustizia sono lunghi, ma anche quelli della burocrazia non scherzano. Giustizia e burocrazia si sono incrociate martedì sera nel corso del Consiglio comunale: ne è nata una miscela esplosiva e a lungo si è discusso sull’eventualità (o meno) di procedere alla votazione per deliberare l’abbattimento dei sei edifici abusivi che sorgono sul territorio comunale, dal centro urbano di Santa Croce alla fascia costiera. Alla fine non si è votato. E in realtà non ci siamo andati nemmeno vicini. Una responsabilità troppo grande, che nessuno ha voluto assumersi. Le demolizioni sono in calendario, almeno in Consiglio comunale, dall’estate scorsa. Nella seduta di fine gennaio, dopo una sospensione fiume, si era dato mandato al sindaco di chiedere un parere legale. O, come dice lo stesso sindaco, di “trovare un avvocato”: “Mi era stato chiesto di cercare un legale, ma non mi era stato notificato dal Consiglio che parere chiedere”. Nel corso di incontri informali avvenuti successivamente a quella data, si erano anche messi a punto una serie di quesiti per evitare che la richiesta del parere potesse sconfinare in elementi poco utili alla discussione.
RICORSI AL TAR ED EFFETTI IRREVERSIBILI – Ma ieri sera il paventato parere in aula non è arrivato. C’è arrivata invece un’istruttoria in cui il sindaco ripercorre le tappe precedenti e un documento con alcuni quesiti magistralmente riassunti dal segretario comunale: “Nei vari incontri abbiamo abbozzato una serie di perplessità – spiega la Iurato -. Deve essere il Consiglio a dire se vanno bene oppure no e a legittimare la richiesta di un parere legale”. Nell’istruttoria, con tanto di nomi per esteso dei destinatari delle demolizioni (cosa che ha fatto infuriare Pluchino), Franca Iurato ha rivelato un elemento “nuovo”, almeno per molti: “Si informa il Consiglio che dall’esame dei fascicoli relativi agli abusi edilizi, su alcuni risultano giudizi pendenti di fronte al Tar di Catania e al presidente della Regione Sicilia (…) Vogliamo acquisire altre informazioni circa lo stato dei predetti giudizi”. Una richiesta di approfondimento che non è andata giù a Pernice: “Sono sconcertato. Lei doveva provvedere a richiedere un parere legale per sbloccare la situazione. Questo suo documento, invece, vuole procrastinare un problema. Da mesi parliamo di questi punti, perché questi dubbi emergono adesso? Se noi avessimo già votato in precedenza, cosa sarebbe successo?”.
TERRORISMO PSICOLOGICO – Come è chiaro anche ai meno ferrati in materia, da una demolizione non si può tornare indietro. Nel caso in cui il Consiglio si fosse espresso favorevolmente ma il Tar, in epoca successiva, si sarebbe pronunciato in modo contrario, nessuno avrebbe potuto riconsegnare l’immobile abbattuto al proprietario: “La volta scorsa – ha tuonato Santina Caccamo, consigliera d’opposizione – c’è stato fatto terrorismo psicologico: dovevamo decidere perché ne andava delle nostre responsabilità. Oggi invece esce fuori che ci sono ancora dei procedimenti aperti. Come possono proporci di votare deliberazioni che prevedono effetti irreversibili, quando ci sono dei ricorsi pendenti al Tar? Come siamo tutelati noi consiglieri? Gli uffici secondo me devono lavorare in maniera più scrupolosa”.
BATTAGLIA IN AULA – Pernice, che ha avuto un battibecco in aula con l’assessore al Bilancio Giansalvo Allù, ha sottolineato l’inutilità di altri approfondimenti: “Se vogliamo far passare questi due mesi che ci separano dalla fine della legislatura, ditelo chiaramente. Ma chi lo amministra sto’ paese? Sembra di giocare… Perché dal 2013 a oggi ancora ci chiediamo se ci sono i ricorsi al Tar o se è tutto apposto per poter procedere? E cosa potrebbero cambiare 15 giorni ulteriori?”. Allù ha replicato: “L’Amministrazione non c’entra proprio nulla. Inviterei il Consiglio a valutare il documento del sindaco in modo più serio e meno specioso”. Passa al contrattacco Portelli: “L’Amministrazione Iurato, dall’inizio di questa vicenda, si è sempre mostrata pro Ufficio Tecnico. Questa sera, invece, il signor sindaco ha sconfessato l’operato dell’Ufficio Tecnico. Ci troviamo a questo punto perché quei pochi consiglieri di maggioranza che ancora sostengono l’Amministrazione non vogliono mettere le mani nella marmellata. E, piuttosto, veniamo accusati noi di essere pretestuosi. E’ una cosa inaccettabile”.
LA DIRIGENTE PUNGE IL SINDACO – Chiamata in causa, il dirigente dell’Ufficio Tecnico Mariangela Mormina, che non ha lesinato critiche all’operato dei consiglieri e del sindaco: “Mi rincresce dirlo, ma non è sufficiente l’istruttoria approfondita di un sindaco per mettere in discussione un parere tecnico, perché vuol dire disconoscere totalmente i ruoli”. Dopo aver replicato alle accuse dell’opposizione – scintille con la Caccamo – il dirigente ha chiosato: “Se volete che riporti indietro i fascicoli, dovete motivarlo. Altrimenti non se ne fa nulla”. Era stato Agnello a chiedere agli uffici di ritirare i punti “dato che l’iter non è concluso”. Alla fine, nonostante l’allontanamento dall’aula di alcuni consiglieri di minoranza, il numero legale ha retto ed è passata la proposta del sindaco – fatta propria dal consigliere Lucia Cuciti – con cui il Consiglio notifica la richiesta di un parere legale per sciogliere ogni dubbio.
GLI ALTRI PUNTI – A tarda sera, grazie ai voti dei gruppi di opposizione, il Consiglio ha deliberato l’adeguamento per il 2017 degli oneri per il rilascio del permesso di costruire (punto 10) e il contributo di costruzione per opere e impianti non destinati alla residenza (punto 11), per i quali si è fissato lo stesso parametro degli anni precedenti (1% e 2%), che è il minimo previsto dalla Legge. Infine è stata deliberata la riduzione del contributo di costruzione al fine di agevolare gli interventi di densificazione edilizia, per la ristrutturazione, il recupero e il riuso degli immobili dismessi ricadenti nel piano particolareggiato del centro storico di Santa Croce (punto 12). Il progetto portato avanti dall’Amministrazione e supportato dai gruppi di opposizione riguarda un abbattimento imponente degli oneri: -80% per gli immobili dismessi, -50% per quelli vetusti. E’ il massimo consentito dalla Legge. La seduta è stata sospeso dopo la mezzanotte.