Ragusa Latte nel caos: buco da 15 milioni, allevatori occupano la sede
Un nuovo caso Parmalat, tutto nostrano, è esploso a Ragusa a cavallo di Capodanno. La Ragusa Latte, storica cooperativa che fino a un paio d’anni fa era il fiore all’occhiello dell’intera provincia, ha debiti per 15 milioni di euro. Sulla vicenda indaga la Guardia di Finanza. Ma al di là del crac finanziario, comprovato e “inspiegabile” per il nuovo presidente della coop Carmelo La Guardia, a preoccupare maggiormente è la condizione di 150 allevatori ragusani che vantano un credito di 6 milioni con l’azienda. Svariate migliaia di euro pro-capite che – se non erogate – manderebbero sul lastrico parecchie realtà imprenditoriali, seppur piccole, dell’area iblea.
Questa mattina, circa 70 allevatori si sono presentati di fronte alla sede di Ragusa Latte per un sit-in di protesta. Con loro c’erano anche i Forconi di Mariano Ferro. E la situazione si è subito surriscaldata all’arrivo del legale della coop, Carmelo Di Paola, attaccato dai presenti: “Ma lei chi difende?”. Ne è nata una piccola colluttazione verbale, che solo i carabinieri sono riusciti a sedare, pregando l’avvocato di allontanarsi dai manifestanti. “Non vi permettete di parlare in questo modo, sono una persona seria” avrebbe urlato Di Paola a chi gli contestava di avere “una bella faccia”. Ragusa Latte ha proposto ai creditori un concordato che permetterebbe di saldare solo il 30% dei debiti pregressi. L’anomalia, in tutta questa storia, è che nonostante il crac, Ragusa Latte in questi giorni di crisi continui a lavorare e vendere il latte. Il presidio ha chiesto a gran voce di sospendere tutte le attività e ha occupato la sala convegni della sede della coop, che oggi conta appena 33 soci (nel 2013 erano addirittura 300). Gli allevatori hanno annunciato che non se ne andranno da lì fin quando non avranno ottenuto il pagamento dei 6 milioni di euro che gli spettano.