Ragusa – Consorzio di Bonifica, il report della conferenza stampa del direttore generale Cosentini
Ho convocato questa conferenza stampa e ringrazio i giornalisti e le testate presenti a seguito di analoga iniziativa assunta dalla CGIL il 9 u. s. Ho avuto modo di apprendere che l’intero staff di questa sigla sindacale, ai massimi livelli aziendali, provinciali e regionali (forse numericamente più numerosi dei loro iscritti al Consorzio) hanno sentito il bisogno di denunciare la sofferenza finanziaria e la gestione disinvolta delle risorse del Consorzio di Bonifica 8 Ragusa. Mi sono chiesto:
- perché tanto spiegamento di energie CGIL a Ragusa?
- perché tanto fango nel ventilatore?
- a chi giova tutto ciò in un momento di grave crisi dell’istituto consortile e del comparto agricolo?
- Perché per tantissimi anni tutte le decisioni sindacali aziendali al Consorzio sono state prese con la unanimità delle sigle sindacali compresa la CGIL?
- perché laddove il buonsenso avrebbe voluto unità di intenti, solidarietà e sussidiarietà fra i soggetti della bonifica, la CGIL fa una scelta di tipo diverso?
Allora mi sono fatto questo film (il cartaceo lo trovate in cartella) che oggi vi vorrei raccontare ed il cui titolo potrebbe essere:”Il delitto di lesa maestà fa incazzare la CGIL” Sottotitolo “quando il sindacato realizza di essere inutile”. Era il 19 di ottobre del 2015 quando la CGIL dà alle stampe un documento dal titolo. “ Cosa Succede al Consorzio di Bonifica 8 Ragusa” con la elencazione di alcuni atti amministrativi definiti eloquenti. Fra le altre cose esposte nel documento la CGIL fa rilevare che alcuni atti afferiscono al dr. Giosuè La Terra, coordinatore regionale della FAI – CISL per i Consorzi di Bonifica ed altri afferiscono al sig. Fracanzino Giovanni, segretario confederale CISL Ragusa e Siracusa ed RSA del Consorzio.
A mio avviso da lì comincia tutto. Ma una cosa ancora più grave per la CGIL accade il 27 ottobre del 2015 quando il collettivo dei dipendenti del Consorzio di Bonifica n. 8 di Ragusa con un proprio documento ( all. 1 ) firmato da oltre 211 lavoratori contesta, pubblicamente, la campagna denigratoria della CGIL sugli organi di stampa sul tema: “cosa succede al consorzio di bonifica di Ragusa?
“Come si sono permessi avrà pensato la CGIL?
Il 28 aprile del 2016 il collettivo dei dipendenti del consorzio di bonifica di Ragusa, da sei mesi senza stipendi, con altro documento ( all. 2 ) annuncia la organizzazione, per il 6 maggio 2016, un incontro preso la sede del Consorzio con tutti gli stati generali della bonifica provinciale e regionale. A detto incontro erano stati invitati tutte le sigle sindacali compresa la CGIL.
Il 6 maggio 2016, sempre con il personale senza stipendi da sette mesi, si tiene l’incontro al quale oltre a numerosissimi dipendenti e dirigenti dei Consorzi siciliani, partecipano la deputazione regionale e nazionale della provincia di Ragusa, numerosi Sindaci, Presidenti dei Consigli Comunali, Consiglieri Comunali, rappresentanti delle Organizzazioni Professionali Agricole, rappresentanti delle sigle sindacali Cisl ed Uil.
Spicca l’assenza della CGIL.
A nome del Collettivo dei dipendenti svolgo in quella sede il mio intervento ( all. 3 )che viene fornito ai presenti ed alla stampa. Denunciamo con forza: – la irresponsabilità della politica regionale; – il senso di abbandono dell’intero comparto; – la tematica dei lavoratori delle Garanzie Occupazionali ed i rischi che corrono i loro posti di lavoro; – il disagio del comparto agricolo per la esosa imposizione contributiva nei loro confronti operata ope legis dal Consorzio etc. etc.. Formuliamo con senso di responsabilità alcune proposte che a nostro avviso potrebbero aiutare, nel breve e medio periodo, a risolvere la tematica e nello specifico ( all.4 ) proponiamo di:
1) – immediatamente eliminare l’art. 47 della legge regionale n. 9 del 2015, il comma 11 – 1 quater che prevede nel periodo 2015 / 2021 il progressivo disimpegno finanziario della regione a valere sul contributo regionale a sostegno degli emolumenti dei dipendenti dei consorzi;
2) – con un emendamento, ripristinare il contributo previsto dalla legge regionale n. 45 /1995 e successive modifiche ed integrazioni, riportandolo al 95% ed eliminando il primo comma dell’art. 4 della legge regionale n. 13 del 2014 che lo aveva fissato “ fino al 95% “;
3) – con un emendamento modificare l’art. 5, della legge regionale n.27 del 1997 e consentire ai consorzi di fruire del contributo previsto dall’art. 25 della legge regionale 45 del 1995 e successive modifiche ed integrazioni per tutto il personale assunto a qualsiasi titolo in esecuzione di sentenze o conseguente a specifiche disposizioni legislative o accordi regionali transattivi di vertenze di lavoro stipulati dai Sindacati Regionali dei lavoratori firmatari del CCNL. All’onere della spesa si dovrà provvedere trasferendo ai consorzi la relativa provvista finanziaria regionale stanziata ed erogata annualmente per le Garanzie Occupazionali;
4) – con legge regionale ripristinare le competenze dei consorzi in tema di viabilità rurale, di gestione delle dighe e dei corsi di acqua pubblica trasferendo agli stessi le necessarie provviste finanziarie;
5) – con legge prevedere che in caso di progettazione di opere pubbliche interna agli uffici tecnici degli enti di bonifica tra i costi del progetto siano riconosciute le Spese Generali nella misura forfettaria del 15% sugli importi posti a base d’asta e comunque sui lavori;
6) – con urgenza procedere all’attuazione della riforma dei consorzi di bonifica prevedendo lo scioglimento dei vecchi consorzi ed il loro risanamento finanziario con mutui a carico della Regione Siciliana e la nascita dei nuovi enti scevri da posizioni debitorie in carico alle gestioni democratiche in rappresentanza dell’agricoltura;
7) – con legge regionale prevedere che nelle more dell’attuazione della legge di riforma dei consorzi e del loro risanamento finanziario, la giunta di Governo possa deliberare, su proposta dell’assessore Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea la sospensione totale o parziale dei ruoli dei consorzi di bonifica autorizzando l’Assessorato a rimborsare i consorzi delle mancate riscossioni come già avvenuto nel passato con l’art. 13 della legge regionale 33 del 1996;
8) – ripristinare con legge l’istituto del Tourn over del personale ( legge regionale n. 33 del 1996, art. 12 ) autorizzando i consorzi a coprire i posti vacanti nei Piani di Organizzazione Variabile con il personale delle Garanzie Occupazionali anche attraverso mobilità regionale e procedere alla riqualificazione del personale dipendente.
Il 22 giugno del 2016 si costituisce a Ragusa il Comitato Spontaneo “ UNITI PER IL FUTURO DEI CONSORZI DI BONIFICA IN SICILIA “ ( all. 5 ) di cui assumo il coordinamento. Al comitato, in pochi giorni, aderiscono centinaia di dipendenti anche di altri consorzi della Sicilia.
Svolgiamo nei mesi estivi tutta una serie di incontri con la politica e con i produttori agricoli dell’intero comprensorio ( all. 6a – 6b – 6c ). Momenti esaltanti di confronto e di proposta e non di protesta. Ci confrontiamo con la Commissione Bilancio all’ARS, con l’Assessore Baccei etc. etc..
Conseguenza di tutto quanto sopra?
Apriti cielo ! Dicono : Cosentini si sostituisce al sindacato; Cosentini vuole fare politica; Cosentini è incompatibile con il suo ruolo di Direttore; Si invocano Assessori, Deputati Regionali, Prefettura con un solo grido: Fermate Cosentini.
Ero convinto e sono convinto che i progetti di democrazia diretta ( il comitato spontaneo ne è la massima espressione) che provengono dal basso non possono essere fermati né dalla demagogia né dalla incapacità al confronto. Con tali iniziative o hai il coraggio e la capacità di misurarti o scegli la demonizzazione.
La CGIL ha scelto la seconda ipotesi non contestualizzandosi con i tempi e la realtà che vive in questo tempo la bonifica siciliana. A mio avviso vanno verso l’eutanasia.
Ecco, secondo me queste sono stati gli atti ed i comportamenti presupposti che hanno fatto incazzare la CGIL che ancora una volta dimostra di infastidirsi per iniziative partecipate e democratiche che provengono dal basso e che possano mettere in discussione il loro “verbo”.
Dimostrano di non essere in grado di confrontarsi e misurarsi con tali realtà. Vanno per le spicce.
E allora? Eliminiamo Cosentini! Buttiamo fumo negli occhi dei lavoratori che distratti e/o affascinati dalla violenza verbale dei sindacalisti dimenticano per qualche ora i loro gravi problemi e come e chi glieli può risolvere.
Bene. Continuiamo a fare sindacato per inseguire, come fanno tutti i sindacati, la delega per la delega , la domanda di disoccupazione per la domanda di disoccupazione, la pensione per la pensione e ciò si capisce per la loro stessa sopravvivenza. D’altronde da qualche parte dovranno pure prendere i soldi per pagare tutti questi dirigenti sindacali ed i loro privilegi. Si dovranno pure garantire loro i permessi sindacali retribuiti e quant’altro con il sudore dei lavoratori gli possa essere loro consentito.
Consentitemi, ora, di entrare nei temi specifici delle accuse della CGIL.
Inizierei con il fare presente che sono nel mondo della bonifica dal 1978 dove a seguito di un pubblico concorso sono stato assunto nel disciolto Consorzio di Bonifica delle Paludi di Ispica. Sono transitato, poi, nel 1997, per merito comparativo, quale Direttore Generale nell’odierno Consorzio di Bonifica 8 Ragusa.
Sconto quindi una anzianità di servizio pari a 38 anni e 8 mesi di servizio e sono, ahimè, il più anziano nella carica fra i Direttori Generali dei Consorzi di bonifica dell’intera Sicilia. Non vorrei che fosse proprio questo che preoccupa il futuro della CGIL.
Dico questo per chiarire che sono al massimo della mia carriera sia dal punto di vista economico che di progressione organizzativa ( All. 7 ).
Per una migliore intelligenza e conoscenza della realtà consortile ragusana voglio qui di seguito riportare alcuni dati che, seppur noiosi nella loro lettura, danno l’esatta dimensione dell’ente che dirigo.
Consorzio di Bonifica 8 Ragusa, Ente Pubblico Economico, operante sul territorio della provincia di Ragusa:
– Superficie comprensoriale Ha 161.700;
– Superficie consortile Ha 43.057;
– Superficie servita da opere di irrigazione Ha 15.000;
– Reti di distribuzione in esercizio Km. 590;
– Condotte a pelo libero Km. 340;
– Condotte tubate Km. 250;
– Canali di scolo Km. 70,5;
– Invasi N° 1;
– Vasche di compenso N° 12;
– Traverse fluviali N° 4;
– Impianti di sollevamento N° 8;
– Pozzi N° 43;
– Sorgenti N° 9;
– Concessioni di derivazione N° 9;
– Condotte Acquedotto rurale Km. 550;
– Utenti acquedotto rurale N° 1.800
– Scarichi canali consortili N° 2;
– Argini a fiume Km. 15;
– Briglie N° 16;
– Impianti idrovori N° 2;
– Personale a tempo indeterminato N° 145;
– Personale a tempo determinato N° 270;
Di tutto questo mi occupo quotidianamente in uno ai dipendenti ed alla dirigenza consortile.
Penso sia altrettanto utile fare presente che il Consorzio di Ragusa è fra i pochi consorzi della Sicilia ad essere in regola con i documenti contabili sia per ciò che concerne i bilanci che i conti consuntivi già adottati dall’ente ed approvati o in corso di approvazione da parte dell’organi di vigilanza regionale. Insomma il Consorzio ha i conti a posto per come certificato dalla Regione e ciò checché ne pensi la CGIL.
Premetto, prima di entrare nel merito di ogni singolo tema, che lo sviluppo degli stipendi, della indennità di funzione e dei compensi speciali sono la esatta e legittima applicazione di istituti contrattuali previsti da decenni nel vigente CCNL dei dirigenti della bonifica ( all. 8 ).
Capisco che questo difficilmente potrà essere compreso dalla CGIL. Per loro sembra valere quel vecchio adagio che “ la legge per i nemici si applica e per gli amici si interpreta “. Infatti se l’applicazione dei Contratti Collettivi di lavoro riguarda i dirigenti consortili ma, soprattutto, se riguarda il Direttore Generale, Cosentini, detta applicazione diventa scandalosa, disinvolta, irresponsabile, etc. etc. Se riguarda invece i loro iscritti è vangelo. Infatti, è grazie all’applicazione dei contratti collettivi di lavoro se il loro Rappresentante Sindacale Aziendale, geom. Francesco Cirmi, transitato nel 1997 nel Consorzio 8 di Ragusa, quale operaio di terza fascia funzionale, è, oggi, un funzionario direttivo, senza laurea , di ex settima fascia funzionale , 1° livello retributivo. Cioè al massimo della carriera possibile per lui. Sicuramente uno espertissimo della materia!
Voglio, altresì, rassicurare la CGIL che proprio con riferimento alla momentanea e non colpevole deficienza di cassa del Consorzio, la Dirigenza, con il senso di responsabilità che da sempre alla stessa appartiene, non solo non percepisce gli stipendi da sei mesi ma ovviamente neanche il compenso speciale 2015.
E veniamo nello specifico di quanto hanno fatto emergere i dirigenti sindacali della CGIL:
Salvatore Carpintieri, Franco Cirmi ed altri cercano, con un meschino e pericoloso tentativo di depistaggio, di alimentare il disagio sociale e fomentare l’odio tra i dipendenti e la dirigenza. Si tenta, demagogicamente, di fare passare un messaggio falso e tendenzioso del tipo che: “ mentre il personale dipendente non percepisce gli stipendi da diversi mesi, il Direttore ed i Dirigenti si liquidano indennità, compensi etc. etc”.
Mente sapendo di mentire.
Sa bene che anche il Direttore ed i Dirigenti seguono le stesse sorti dei loro colleghi dipendenti e quindi anche loro non percepiscono né gli stipendi né le indennità.
Capisco che il non essere firmatari del CCNL dei Dirigenti della bonifica, se non ci fosse una componente di malafede, dovrebbe giustificare la profonda ignoranza di questo sindacato in ordine alle norme in esso previste in materia di stipendi, indennità di funzione e compenso speciale.
Ma veniamo alle singole accuse:
Compenso speciale
Abbiamo cercato più volte di fare capire alla CGIL che la determinazione del compenso speciale annuo dei dirigenti dei consorzi di bonifica siciliani, così come previsto dall’art. 30 del loro vigente CCNL, non ne consente una determinazione preventiva né nei minimi né nei massimi dell’ammontare della retribuzione supplementare da corrispondere ai dirigenti. E’ contraria a tutta la evoluzione giurisprudenziale della Suprema Corte di Cassazione una quantificazione forfettaria ed in astratto così come vorrebbe la Regione Siciliana con le direttive in materia ed alla quale è stato richiesto di rivedere detta posizione e ciò per le seguenti considerazione:
- Il lavoro del Direttore Generale e dei Dirigenti di Area del Consorzio di Bonifica 8 Ragusa ( a mente dell’art.1, comma II, del RDL 692/1923 convertito nella Legge 473/1925 ) non è assoggettabile al regime legale dell’orario fisso di lavoro giornaliero e settimanale. E’ per questo che nei contratti collettivi di lavoro dei Dirigenti non esiste un concetto di “ lavoro straordinario “ eccedente l’orario ordinario. Anzi l’art. 7 del vigente CCNL dei Dirigenti dei Consorzi di bonifica annovera fra i doveri del Dirigente quello di “ prestare la propria opera a prescindere da limiti iniziali e finali di orario “;
- Il lavoro dirigenziale male si presta ad essere incasellato in limiti fissi di tempo, dal momento che esso implica contenuti di responsabilità così elevati da rendere necessario un impegno di energie anche al di fuori del normale orario di lavoro degli altri dipendenti;
- Se è vero che alcune funzioni del Dirigente ( quali la vigilanza, l’impulso, l’indirizzo ed il coordinamento del personale ) quasi sempre implicano la presenza e l’impegno del dirigente durante le ore di lavoro dei propri sottoposti, è altrettanto vero che – soprattutto a livello decisionale- il dirigente può essere e spesso è coinvolto in attività lavorative che si svolgono in orari e giorni diversi da quelli canonici.
Diverse sentenze della Suprema Corte di Cassazione si sono succedute nel tempo in materia: nel 1997 con la sentenza 2476/97 si è puntualizzato che non conta tanto “ l’elemento quantitativo del numero delle ore lavorate quanto l’elemento qualitativo relativo all’impegno fisico ed intellettuale richiesto al dirigente ed implicante necessariamente adeguate pause di riposo, pena il pregiudizio alla salute del lavoratore stesso”;
Non esistono né possono esistere schemi in astratto per fissare, a priori, la soglia di ragionevolezza del lavoro oltre la quale scatta il diritto al compenso supplementare del dirigente.
Ecco perché occorre di volta in volta valutare la particolare posizione del dirigente in ordine alla quantità e soprattutto alla qualità del lavoro effettivamente prestato, dell’impegno profuso nello svolgimento di tutte le mansioni svolte nel complesso della gestione consortile.
Ma “ quantum debeatur “ al dirigente per la prestazione supplementare resa dallo stesso oltre il limite della ragionevolezza?
A ciò soccorre l’art. 30 del vigente CCNL dei dirigenti consortili che recita : “ il consorzio può annualmente attribuire al Dirigente un compenso speciale, tenuto conto del grado di intensità dell’attività da lui svolta”.
Come risulta agevole desumere il CCNL con il superiore dettato ha inteso prevedere una remunerazione del lavoro dirigenziale supplementare senza determinarne preventivamente minimi o massimi di retribuzione da corrispondere al dirigente. Il citato CCNL demanda al legale rappresentante dell’ente la valutazione obiettiva del grado di intensità dell’attività svolta dal dirigente e la conseguente valutazione di retribuzione.
Ecco perché è perfettamente legittimo che il Commissario possa deliberare diversamente fra i Consorzi e fra i dirigenti stessi. E’ la norma contrattuale che glielo impone.
La direttiva regionale che aggancia la determinazione del compenso speciale al parametro delle 250 ore di lavoro straordinario poteva avere una sua valenza quando evidenziava la sua natura di finalità finanziaria ai fini dell’ammissione della spesa relativa a valere sul contributo finanziario della Regione a favore dei consorzi, consentendo agli stessi di determinare il compenso come per legge e per contratto collettivo ma consentendo ai consorzi il carico della spesa alla Regione solo per la parte afferente le 250 ore. Non può avere alcuna valenza oggi laddove dispone che l’onere rimane ad esclusivo carico del Consorzio.
L’unica previsione contrattuale che può invocarsi per potere retribuire legittimamente le prestazioni ulteriori del Dirigente è quella prevista dal citato art. 30 del vigente CCNL dei dirigenti consortili, risultando in tal senso integrati tutti i presupposti e le condizioni contrattuali nonché il conforto giudiziario alla sua erogazione. Erogazione che non può subire limitazioni di sorta nel numero delle ore come vorrebbe la nota assessoriale dianzi citata. Deve invece essere il frutto di accordo fra le parti previa la valutazione della intensificazione quantitativa e qualitativa della prestazione lavorativa supplementare del dirigente.
Ed infatti come da sempre è avvenuto ed in ultimo sia nel 2014 che nel 2015 la quantificazione dei compensi avviene attraverso la disamina da parte dei Commissari di tutta una fase istruttoria delle attività svolte dal direttore e dai suoi dirigenti che hanno determinato la volontà dei Commissari Straordinari a deliberarne il loro ammontare . ( all. 9a – 9b )
A confortare circa la legittimità delle decisioni prese in merito dal Commissario Ing. Margiotta per il compenso dell’anno 2015 esistono ben tre pareri legali che troverete in allegato. ( all. 10 a – 10b – 10 c ).
D’altronde sarebbe paradossale il fatto che: mentre da un lato per il CCNL dei dipendenti consortili, di cui è firmataria la CGIL, ( all. 11 ) il Direttore ed i Dirigenti possono autorizzare lavoro straordinario ad ogni singolo dipendente, compreso quello trasformato in riposo compensativo per oltre 275 ore l’anno, oltre ai casi eccezionali che potrebbero fare slittare in avanti senza limiti prefissati per loro il numero delle ore di straordinario; invece dall’altro per la CGIL tutto ciò non dovrebbe poter valere per l’attività svolta dai dirigenti che a parere loro sono un virus infetto nella organizzazione consortile. Penso che sia evidente che qualcosa non funziona nella loro impostazione sindacale – culturale.
Lo sventolare l’ammontare del compenso al lordo delle ritenute e dei contributi previdenziali a carico sia del lavoratore che del datore di lavoro è un altro “ trucchetto “ della CGIL con l’intento di dare fumo negli occhi agli interlocutori. Sa bene la CGIL che dal lordo di quei compensi, netti in busta paga ai dirigenti vanno il 40/45% dell’importo lordo indicato ( all.12 ).
Indennità di Funzione
Come è agevole rilevare dagli allegati, l’art. 27 del vigente CCNL dei Dirigenti, oltre a prevedere la indennità di funzione ai dirigenti ne prevede anche una integrazione della stessa a mezzo di Accordo Integrativo Aziendale alle condizioni in detto articolo previste.
I Consorzi di Bonifica, per pacifica evoluzione giurisprudenziale, sono equiparati ai datori di lavoro privati con la conseguenza che sono pienamente valide le disposizioni che prevedano trattamenti economici migliorativi rispetto alla norma contrattuale.
Infatti con apposita delibera consortile del 27 aprile 2012, n. 478, tra il Consorzio di Bonifica n. 8 Ragusa e tutti i Dirigenti consortili è stato legittimamente stipulato un accordo con la individuazione di una diversa misura dell’indennità di funzione.
Quello che la CGIL non fa rilevare è che il superiore accordo nasce in Sicilia da una profonda modifica delle competenze e degli oneri a carico della dirigenza così come li ha voluti una modifica statutaria approvata nel 2008 dalla Giunta Regionale di Governo ( all. 13 ).
Tale modifica statutaria trasforma radicalmente le funzioni e le responsabilità dei dirigenti consortili segnando il solco tra i poteri di indirizzo e controllo che viene confermato spettano agli organi consortili ( commissari ) mentre la gestione amministrativa viene attribuita ai dirigenti. Ciò ha determinato che da quel momento ai dirigenti spetta la gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa compresa l’adozione di tutti gli atti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno attribuendo loro la responsabilità della gestione e dei relativi risultati.
Processi Verbali di Conciliazione avanti la Commissione Provinciale di Conciliazione di Ragusa per il riconoscimento di un nuovo status economico rispettivamente ai dipendenti sigg. ri: La Terra Giosué, Diquattro Alessandro, Fracanzino Giovanni, Cavalli Domenico e Licitra Donatella:
( all. 14 a – 14 b – 14 c – 14 d – 14 e )
Carpintieri dichiara nella conferenza stampa che il Consorzio ha effettuato per affetto sindacale e politico delle promozioni per alcuni dipendenti cui è stato riconosciuto il trattamento economico della sesta classe di stipendio del CCNL dei dirigenti.
Più volte abbiamo cercato di chiarire alla CGIL, già nel 2015, gli atti presupposti e le motivazioni giuridico amministrative poste a base delle delibere adottate e che qui si ribadiscono ancora una volta:
- con nota del 4 marzo 2015, protocollo n. 18878, a firma congiunta dei Commissari Straordinari pro tempore dei Consorzi Siciliani, al fine di evitare il sorgere di potenziali contenziosi con il personale dipendente che attendeva di ottenere un avanzamento della qualifica contrattuale, venivano invitati i Direttori Generali degli stessi a porre in essere le procedure riguardanti la progressione di qualifica del personale ed al contempo a valutare l’opportunità di definire con transazioni i contenziosi per non aggravare ulteriormente lo stato debitorio degli Enti;
- con gli atti di indirizzo del 7 aprile 2015 e del 23 aprile 2015 il Commissario Straordinario pro tempore del Consorzio, per le motivazioni in detti atti esplicitati, invitava il Direttore Generale del Consorzio, fatte salve le rinunzie da parte dei dipendenti ad ogni contenzioso che si possa porre in essere per il riconoscimento di diritti legati ad arretrati di natura economica o giuridica, a predisporre gli atti deliberativi al fine, di riconoscere agli stessi, con decorrenza immediata, il trattamento economico previsto nel VI ° livello retributivo del CCNL dei Dirigenti della Bonifica;
- in data 6 agosto 2015 sono state adottate le relative delibere;
- i superiori atti deliberativi debitamente pubblicati nell’albo consortile e nel sito del Consorzio, non hanno ricevuto alcuna opposizione e/o impugnativa da parte di alcuno;
- conseguentemente, giusto quanto prescritto negli stessi atti, si è proceduto alla firma da parte del Consorzio e dei dipendenti interessati dei rispettivi Verbali di Conciliazione avanti la Commissione Provinciale di Conciliazione di Ragusa istituita c/o la Direzione Territoriale del Lavoro di Ragusa alla presenza anche del rappresentante della Commissione di riferimento della CGIL, sig. Giuseppe Giavatto ( evidentemente tra di loro non si raccordano ! ). Detti verbali sono stati registrati nel Registro Verbali di Conciliazione depositati nella Cancelleria del Tribunale di Ragusa.
Incarico di rappresentare e difendere in giudizio il Consorzio conferito agli avv. ti Carrubba e Martino:
- in data 6 dicembre 2013 il Consorzio Cooperative Costruzioni, società cooperativa, esecutore dei “ Lavori di trasformazione del sistema irriguo del sub comprensorio di Scicli – Sostituzione della canalizzazione a pelo libero con condotte a pressione – 1° lotto “ inoltra al Consorzio una istanza di “ arbitrato e contestuale atto di nomina di arbitro di parte “ per la risoluzione delle controversie insorte in dipendenza dei lavori per un importo di oltre 15 milioni di euro;
- con delibera consortile del 23 dicembre 2013, n. 827, il Commissario Straordinario Unico pro tempore dei Consorzi di Bonifica della Sicilia, attesa la complessità della materia e la esosità della superiore richiesta risarcitoria ritenne di nominare l’arbitro di parte ed il legale difensore del Consorzio rivolgendosi a professionisti di provata competenza e professionalità in materia facendo ricadere la scelta rispettivamente nell’avv. Claudio Martino del Foro di Roma e nell’avv. Alessandro Carrubba del Foro di Catania;
- i superiori professionisti, in esecuzione del superiore mandato, hanno notificato all’impresa ricorrente apposito atto in risposta alla domanda di arbitrato evidenziandone e deducendone la nullità, ex lege, della clausola arbitrale e la conseguente incompetenza del Collegio Arbitrale;
- a seguito della superiore eccezione presentata in via pregiudiziale non si è composto il Collegio Arbitrale l’impresa ha abbandonato la richiesta di arbitrato;
- un anno dopo, in data 10 dicembre 2014, il Consorzio Cooperative Costruzioni di cui sopra ha notificato al Consorzio un atto di citazione a comparire avanti il Tribunale di Catania per vedersi riconoscere, come nella superiore richiesta di arbitrato, l’accoglimento delle riserve presentate durante l’esecuzione dei lavori di che trattasi per un ammontare presunto di oltre 15 milioni di euro;
- con delibera consortile del 19 dicembre 2014, n. 1088, il Commissario Straordinario pro tempore ha proceduto, per le motivazioni in detto atto esplicitate, a resistere avverso il superiore giudizio e ad affidare l’incarico a rappresentare e difendere il consorzio agli avv.ti Alessandro Carrubba ed all’avv. Claudio Martino che già erano stati precedentemente incaricati per la precedente richiesta di arbitrato ed avevano piena contezza della pratica per averla già studiata ed approfondita con successo evitando l’arbitrato promosso;
Per ciò che attiene la collaborazione di mia figlia presso lo studio Compagno, Carpintieri farebbe capire che io l’avrei chiamato per ammorbidire la sua posizione in merito offrendogli promozioni ed aggiustamenti per dipendenti loro iscritti. Spero che possa dimostrare nelle giuste sedi tali calunniose affermazioni. La verità, invece, è che , ufficialmente, con nota consortile del 18 settembre 20015, prot. 11818 ( all. 15 ), ebbi a chiarire, a mia firma, che mia figlia svolgeva presso lo studio Compagno la pratica di avvocato ai fini della sua partecipazione al concorso per l’abilitazione alla professione di avvocato. Quindi nessun mistero, nessun nascondimento. Solo squallida speculazione politico sindacale.
Avviandomi alla conclusione consentitemi di esternare la profonda amarezza per l’attacco vile ed ingiustificato subito da parte della CGIL che non solo tende al mio discredito professionale ed economico ma ha inteso colpirmi anche negli affetti familiari per me sacri. La squallida operazione della CGIL che non riuscendo a raccogliere l’uva dice agli altri che è acerba viene smentita dalla verità dei fatti e dai documenti. Io non so chi è il puparo che tira le fila di tutta questa vergognosa operazione ed a cosa è preordinata e/o finalizzata. Lo scopriremo!
Li riterrò comunque responsabili di eventuali gesti e/o comportamenti di intolleranza nei miei confronti ingenerati dalle calunniose e false affermazioni fatte in conferenza stampa.
Ad ogni buon fine comunico che ho già dato incarico all’avv. Carmelo Di Paola del Foro di Ragusa di presentare querela per diffamazione a seguito delle cose dette e scritte dalla CGIL in occasione ed in conseguenza della tenuta conferenza stampa di giorno 9 u.s. . Grazie.
Ragusa lì 13 dicembre 2016
IL DIRETTORE GENERALE
Dott. Giovanni Cosentini