Sport tua, vita mea
Santa Croce Camerina pulsa di sport e quando parliamo di sport, nella nostra città, abbracciamo tante di quelle tematiche che forse non se ne vedono i confini. Oggi viviamo in una società tanto diversificata, spesso contraddittoria, dove anche l’individuazione di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato diventa difficile, in quanto soggetta a tanti punti di vista e interpretazioni. Nonostante le tante contraddizioni e ipocrisie relative a qualsiasi ramo o settore che possa interessare il sociale nel nostro paese, una realtà sembra oramai ben radicata ed in continua evoluzione: lo sport. Oggi stiamo assistendo ad una cavalcata inesorabile dello sport a S.Croce che non riguarda solamente i risultati tecnico/sportivi, che rimangono spesso fini a sé stessi, ma un vero e proprio fenomeno trainante che ci accompagna quotidianamente. Basket, calcio, calcetto, pallavolo, ballo, taekwondo e chi più ne ha più ne metta, nella nostra cittadina le persone coinvolte nello sport, tra adulti, giovani e meno giovani, sono incalcolabili. Lo sport camarinense non è solo semplice associazionismo ma oramai ha acquisito i connotati di attività pubblica. Oggi le nostre società sportive gestiscono impianti pubblici, offrono servizi e attrazioni ma soprattutto penetrano nelle famiglie, nelle loro esigenze e nelle loro problematiche, molto più di tante altre istituzioni. La cosa più incredibile è che, nonostante la crisi, le difficoltà economiche e gli inesorabili ostacoli burocratici delle istituzioni, le nostre associazioni sportive non sembrano rallentare la loro crescita. Forse questa evoluzione non è relazionata alle oggettive difficoltà da affrontare quanto al peso e alla passione dei valori che queste associazioni continuano a perseguire.
La fame di sport sembra essere contagiosa e non può che partire dai più giovani. E’ indiscutibile come le attività sportive siano, dopo la famiglia e la scuola, una tappa di crescita educativa fondamentale proprio per i giovani che, per l’occasione, hanno anche l’opportunità di confrontarsi con tanti altri ragazzi di altre cittadine esplorando i territori circostanti e solleticando sfondi culturali dietro alle semplici esibizioni sportive. Il nostro sport, negli ultimi anni, ci ha sempre più sensibilizzati e fidelizzati tanto da riempire, ogni weekend, tutti gli impianti sportivi di appassionati e tifosi esaltando le gesta degli atleti e valorizzando al massimo l’immane lavoro dei dirigenti che quotidianamente gestiscono questo piccolo-grande mondo. Un mondo, quello sportivo camarinense, che caratterizza anche gli scenari dell’economia della città. Ad oggi, infatti, la totale assenza di contributi pubblici e le ridotte potenzialità delle quote associative elargite dai dirigenti, inducono le società sportive a trovare risorse esclusivamente offrendo pubblicità e visibilità alle attività commerciali che attraverso le proprie sponsorizzazioni riescono a mantenere in vita lo sport locale, quest’ultimo divenuto oramai uno scenario utile alle aziende per mettersi in mostra e aumentare la propria visibilità.
Detto ciò, vale la pena ricordare come lo sport abbia arricchito anche gli sfondi professionali e lavorativi inerenti le varie discipline. Senza cosi tante attività, infatti, oggi non avremmo così tanti tecnici, istruttori e dirigenti che ogni giorno cercano di perfezionarsi e formarsi professionalmente. E’ bello sapere come la parola SPORT abbia alle spalle così tante sfaccettature, specie nel nostro piccolo paese, riguardanti non solo le attività motorie ma anche scenari educativi, sociali, economici, culturali, lavorativi e professionali, abbracciando cosi tutte le età e tutte le generazioni. La nostra piccola cittadina ha capito da tempo ciò che ha tra le mani e siamo tutti sicuri che riuscirà a tenersela stretta perché il nostro sport ci regala sempre tante belle emozioni allietandoci e alienandoci, per un attimo, dai nostri problemi. Su tutto ciò non esistono interpretazioni e punti di vista: lo sport, nella sua concezione più alta, rimane giusto e non può che accomunarci tutti.
Il direttore generale del Santa Croce Calcio, Claudio Agnello