Ragusa – In una nota diffusa alla stampa lo sfogo di Valeria Canzonieri, sorella di Pamela: “Abbandonati dalle Istituzioni”
Valeria Canzonieri, sorella di Pamela, la ragusana trovata morta in Brasile, ha diffuso una nota che riportiamo integralmente. “In un momento così triste e difficile che sta attraversando la mia famiglia, per la scomparsa di mia sorella Pamela, la nostra abitazione è invasa solo ed esclusivamente da giornalisti. Nulla da dire per chi lavora, ma chiediamo di rispettare il nostro silenzio dettato da un dolore incolmabile. Inoltre volevo aggiungere: abbiamo ricevuto il cordoglio da tutto il mondo. Telefonate da più parti del globo che ci hanno espresso la loro vicinanza per un dramma che ci ha colpito all’improvviso. Mi dispiace non aver ricevuto un attestato di vicinanza dallo Stato italiano. Mia sorella era un’italiana che lavorava all’estero. Ci saremmo aspettati una telefonata da un rappresentante dello Stato. Invece nulla. Neanche del nostro Premier, Matteo Renzi che si dichiara vicino agli italiani. Caro Renzi la sensibilità di un politico ad alti livelli come è Lei, si vede anche dalla vicinanza che Lei offre a chi soffre e a chi è in difficoltà. Noi lo siamo”.
“Ho una sorella in Brasile, e nessuno ci dice cosa dobbiamo fare per riportare il corpo di Pamela in Italia. Caro Renzi, la nostra è una famiglia per bene. Hanno provato ad infangare la memoria di Pamela, ma mia sorella era stimata da tutti, anche in Brasile dove lavorava onestamente. Un’altra italiana emigrata all’estero perchè in Italia non trovava lavoro. Ci sentiamo bloccati. Dal Consolato nessuna indicazione su come muoverci e su cosa fare per riavere Pamela. Dopo tre giorni dalla sua morte ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni. Notizie che apprendiamo solo dai giornalisti, e non dagli enti dello Stato preposti alle comunicazioni ufficiali. Non credo che mia sorella Pamela sia diversa da tutti gli altri italiani uccisi all’estero. Non vogliamo parate e riflettori puntati. Vogliamo, da italiani, verità sulla morte di Pamela e uno Stato che ci tuteli e ci stia vicino. E se lo Stato non ci è stato vicino, anche il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, ha ignorato la gravità del fatto. Anche in questo caso nessun attestato di cordoglio dal primo concittadino di Pamela. Mi sento di ringraziare solo il Capitano dei carabinieri di Ragusa, Domenico Spadaro, che ci sta vicino seguendo insieme a noi l’evolversi degli eventi chiedendoci sempre di cosa abbiamo bisogno, ed il dirigente della squadra mobile della Questura di Ragusa, Antonino Ciavola.” “Grazie per la gentilezza degli organi di stampa che avranno la disponibilità e possibilità di pubblicare le mie parole.”