Calcio, il Santa Croce vola. Agnello: “Inizio inaspettato, sogno playoff è vivo”
Il Direttore Generale Claudio Agnello oramai da diversi anni occupa un ruolo importante nell’UPD Santa Croce. Con il dg Agnello la società biancazzurra ha fatto passi da gigante, crescendo in ogni settore sia qualitativamente, sia professionalmente. I presidenti Marco Agnello e Giuseppe Micieli fanno leva sulle doti intuitive del loro direttore generale che, nonostante le tante difficoltà, cerca di portare sempre avanti il proprio pensiero e, soprattutto, il progetto UPD Santa Croce. Approfittando della sua grande disponibilità, abbiamo fatto due chiacchiere con Claudio Agnello che ci ha descritto la società e i suoi progetti.
Direttore, il Santa Croce si appresta a festeggiare i 60 anni di attività agonistica. Che sensazioni si hanno nell’amministrare una delle società più vecchie della Sicilia?
“Rappresentare una società sportiva così storica non può che essere un onore. E’ straordinario come una realtà calcistica, di una cittadina così piccola, abbia una storia cosi lunga e radicata nella sua ininterrotta realtà. La storia del calcio a Santa Croce è un gioiello prezioso per tutto il paese, dal valore inestimabile, perché abbraccia decine e decine di generazioni. Noi, che oggi amministriamo il presente, abbiamo il dovere e la responsabilità di agire per il bene di questi colori in onore e per rispetto di ciò che si è fatto in passato dai nostri predecessori, molti di loro instancabili amanti dello sport e del calcio santacrocese”.
Tanti progetti per una società che ha voglia di crescere da ogni punto di vista. Anche l’esperimento Atletico Santa Croce rientra fra questi?
“Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una crescita ponderata ma costante in tutti i settori della società. La nascita dell’Atletico Santa Croce è una sfida sportiva e sociale sotto diversi punti di vista. Nasce da una forte esigenza di tanti giovani atleti locali desiderosi di misurarsi in campionati idonei alle loro potenzialità iniziali con l’ambizione graduale e naturale di migliorarsi affrontando sfide sempre più impegnative. Merito di tale intuizione va agli allenatori Michele Santoro e Benedetto Puglisi che in estate hanno proposto in sede dell’Upd Santa Croce tale progetto tecnico che è stato subito accolto favorevolmente nonostante le oggettive difficoltà di attuazione, normali quando si allestisce una nuova squadra. Purtroppo però, a causa di ferree norme federali, non è stato possibile mantenere la denominazione societaria attuale quale Upd Santa Croce ma poco importa in quanto per noi sarà la seconda squadra della città sotto gli stessi colori sociali e con degli sfondi tecnici ben precisi. L’auspicio della società, infatti, sarà quello di valorizzare quanti più locali talentuosi che, finito il loro percorso di crescita, potranno avere nuove opportunità di convocazione nella squadra principale militante in Promozione. Oltre ai progetti tecnici e sportivi, è indubbio che tale iniziativa avrà un impatto sociale importante perché potrà accrescere ulteriormente l’interesse e la passione della gente al calcio e alla nostra società divenuta ormai una grande famiglia. Siamo contenti che l’Atletico Santa Croce abbia avuto cosi tanto consenso e interesse, a partire dalla personalità di Salvatore Mandarà che ha subito dato disponibilità a ricoprire la carica di presidente condividendo le linee guida del progetto e mettendo in campo tanto impegno e passione”.
Passiamo a parlare della nuova stagione nel campionato di Promozione. Vi aspettavate che questa squadra fosse seconda in classifica, dopo otto giornate di campionato?
“Santa Croce non è un grosso centro ma porta sulle spalle tanti anni di campionati in Promozione oltre ad una presenza costante e rispettabile nel panorama calcistico ibleo. Ogni anno la società si pone come principale obiettivo quello di mantenere la categoria con tranquillità e largo anticipo ma è indubbio che l’ambizione alla disputa dei playoff è sempre stata viva, specie nelle ultime stagioni. Non ci aspettavamo un inizio di stagione cosi spigliato ma conoscevamo le nostre potenzialità e lottare nelle zone alte della classifica non deve stupirci, anzi… “
Dove può arrivare il Santa Croce targato Gaetano Lucenti e quali sono le favorite di questo campionato?
“La guida tecnica di Lucenti fino ad oggi sta dando i frutti sperati ed il buon posizionamento in classifica ne è la testimonianza. Abbiamo le naturali potenzialità per essere tra le protagoniste del torneo ed abbiamo il dovere di provare ad arrivare fino in fondo consapevoli delle insidie che campionati del genere hanno in serbo. Gli attuali risultati dicono che Atletico Catania e Ragusa sono le maggiori pretendenti al titolo finale ma ritengo che sia davvero troppo presto per delineare le reali potenzialità di ogni squadra. Sospetto che qualche squadra, attualmente un po’ in ritardo, possa rifarsi sotto e rendere le sfide di alta classifica ancora più competitive”.
In molti, malignamente, insinuano che la società UPD Santa Croce ignora i giocatori locali preferendone altri di fuori. Forse queste persone dimenticano che la società svolge attività per oltre 150 atleti, tutti di Santa Croce. Cosa ne pensi?
“Ogni gestione societaria che si rispetti può trovare naturali disapprovazioni, a volte nutrite da una naturale disinformazione. Santa Croce pulsa di sport e di calcio a tutti i livelli e a tutte le età e la numerosa partecipazione di bambini e di giovani locali alla Scuola Calcio ne è la testimonianza. La poca presenza di giocatori locali nella prima squadra è riconducibile principalmente all’elevato livello tecnico della categoria che correlato ad una oggettiva utenza giovanile, limitata al numero degli abitanti della cittadina, consente pochi margini di inserimento nell’organico della prima squadra che oramai, da diversi anni, disputa campionati di medio/alto livello inducendo la società a cercare atleti di categoria nelle città limitrofe, quest’ultime molto spesso dotate di un maggior bacino di utenza calcistica di livello rispetto alla piccola Santa Croce, fronteggiando cosi gli impegni sportivi dal target tecnico di un certo livello. Le giovani leve locali, inserite in rosa, subiscono spesso lo scotto di un torneo molto difficile ed hanno bisogno di più tempo e fiducia per esprimersi al meglio. Molti di questi purtroppo, nonostante le opportunità, spesso gettano la spugna prematuramente per molteplici motivi, non sempre però riconducibili a loro responsabilità. Nonostante le oggettive difficoltà, il vivaio ogni anno sforna alcuni ragazzi interessanti e di prospettiva e la società, insieme allo staff tecnico, inserisce in rosa diversi giovani atleti locali, alcuni di loro hanno anche inanellato parecchie presenze in campionato nelle ultime due stagioni come ad esempio Giorgio Baeli che attualmente è uno dei giovani locali più impiegati nella batteria under della squadra”.