La farmacia di Casuzze rimane chiusa. Corallo: “Compete alla Regione”
Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, si è fatta luce sulla chiusura dell’unico presidio sanitario farmaceutico del litorale camarinense: quello di Casuzze. All’interrogazione presentata dall’opposizione, ha risposto il vicesindaco Francesco Corallo: “Si tratta di un presidio stagionale – precisa il vicesindaco di Santa Croce, secondo quanto riportato da ‘Il Giornale di Sicilia’ – ed è la Regione, nella fattispecie, ad indicare le linee guida con le giornate di apertura e chiusura della farmacia. L’amministrazione comunale ha inviato tutta la documentazione richiesta, in assessorato, secondo i dettami di legge, e nei tempi previsti. Ma non abbiano ricevuto, di fatto, alcuna risposta”. Ma l’opposizione, nella persona del consigliere Luca Agnello, non sembra soddisfatta delle risposte giunte in aula: “Prendiamo atto delle motivazioni adottate dall’amministrazione comunale – spiega il consigliere di “Noi Ci Crediamo” – ma non ci convincono per nulla. Chiederemo, adesso, alla Regione quali sono le motivazioni che hanno spinto l’assessorato competente a non autorizzare la riapertura di un servizio indispensabile in una zona, tra l’altro, non servita. Si tratta – aggiunge – di un servizio importante, l’unico presidio farmaceutico più vicino si trova nel territorio di Ragusa, esattamente nella frazione di Marina”.
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Come ho giò avuto modo di sottolineare in altra sede, L’Amministrazione Comunale ha, fin dal primo momento, attivato TUTTE (e sottolineo TUTTE) le REGOLARI PROCEDURE per consentire l’apertura del Dispensario per la stagione 2016 e con la normale TEMPISTICA (addirittura qualche giorno in anticipo rispetto allo scorso Anno), come da relazione esposta al Civico Consesso.
Ma è chiaro che i dubbi e le domande nascono da soli dopo aver sentito la relazione dell’Assessore… se solo si volesse andare veramente in fondo al “caso”, dopo essersi ben informati sulle Leggi che regolamentano il Servizio e non agendo “per sentito dire” come, di fatto, è stato:
1) Come mai, visto che il Comune ha esperito TUTTE le formalità e quindi NON HA ALCUN DEMERITO, non si procede ad una “interrogazione” a chi di competenza e cioè all’Assessorato Regionale che ha adoperato e adopera tanti pesi e tante misure per casi esattamente uguali?
2) Come mai l’Assessorato, sebbene avesse ricevuto TUTTE le relazioni relative alle Presenze turistiche del 2015 e alle distanze, AI PRIMI DI GIUGNO, dichiara che tali informative non sono valide?
3) Come mai alla relativa risposta dell’Amministrazione su tale comunicazione, l’Assessorato si da alla latitanza senza dare alcuna giustificazione (o meglio asserendo che non si poteva procedere perché era CAMBIATO IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO!!!)?
4) Come mai alcuni Decreti Assessoriali sono stati firmati ad appena 3 (TRE!!!) giorni dal ricevimento delle relative richieste fatte, peraltro, AI PRIMI DI LUGLIO (!!!) da parte di altri Sindaci e con dati relativi non allo scorso Anno, ma all’Anno precedente, senza battere ciglio? (decreto dirigenziale n.1269 dell’8 luglio 2016 )
5) Come mai l’Assessorato l’anno scorso parla di “giurisprudenza consolidata” e quest’anno cambia le carte in tavola parlando di “Concorso per Titoli” a PARITA’ DI RICHIESTA DI SERVIZIO da parte del Comune?
6) … e come mai, parlando di “concorso”, non chiede la disponibilità di locali idonei?
7) Come mai non si tiene conto che il titolare del presidio di Casuzze, in caso di concorso, era già stato individuato a mezzo pubblica selezione come risulta dal decreto dirigenziale n.817del 20 maggio 2014?
Per concludere questo mio brevissimo intervento non posso che ricordare che per ben due (!!!) volte, una decina di Anni fa, il Dispensario di Casuzze fu CHIUSO PER DECRETI ASSESSORIALI, carenti in ogni loro parte tanto da costringere il Sottoscritto a fare 2 ricorsi con RICHIESTA DI SOSPENSIVA al TAR che, infatti, emise 2 Sentenze di RIAPERTURA IMMEDIATA. Ritengo impensabile che un Servizio tanto delicato, quanto fondamentale, possa essere lasciato al “libero arbitrio” del Burocrate di turno e basarsi su Leggi vecchie di 30 – 40 Anni, COSTRINGENDO un cittadino a difendere, a suon di sentenze, i suoi legittimi diritti e, soprattutto, quelli degli Utenti.
Mi auguro, pertanto, che la Deputazione Regionale, presente nella nostra zona in numero consistente, possa attivarsi per modificare, migliorandole e chiarendole, le “regole” cui sottostanno le aperture di questi Pubblici Servizi, siano essi Dispensari, PFE o succursali.
Con preghiera di pubblicazione DOTT. CARNAZZO MAURIZIO
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