Tarty, una schiusa complicata: “Così abbiamo salvato quattro tartarughe”
Sei: è questo il numero magico che ha sancito la fine dell’operazione Tarty sulla spiaggia del Palmento, a Punta Secca. Sei piccole tartarughe, frutto dell’ovodeposizione dello scorso 18 giugno, hanno preso la via del mare dopo una schiusa alquanto problematica. Solo due di esse, infatti, sono nate in modo naturale. Per salvare le altre quattro è stato necessario un intervento tecnico: “Le condizioni del tempo, della spiaggia e dell’intero cotesto naturale non erano molto propizie – spiega il dottor Carmelo Alfano, dirigente della Ripartizione Faunistico Venatoria di Ragusa, a Santa Croce Web -. Grazie al nostro intervento tempestivo siamo riusciti a salvare quattro tartarughine che forse non ce l’avrebbero fatta”.
Le operazioni hanno richiesto poco più di cinque ore. La maggior parte delle uova, controllate con cura maniacale, non era fecondate. Alle tartarughe, invece, è stato concessa una breve “sfilata” sulla battigia. Non per concedersi ai flash dei fotografi – comunque numerosi – ma per uno scopo scientifico ben chiaro: “Abbiamo seguito dei protocolli – continua Alfano –. Abbiamo tentato un imprinting, grazie al quale le tartarughe potessero riconoscere la via del mare e memorizzarla, perché in qualche modo dovrebbero ricordare il posto in cui sono nate. Anche se siamo ancora di fronte a un mistero della natura che gli scienziati stanno studiando. Quando le tartarughe sono arrivate a ridosso della battigia, sono state recuperate e imbarcate, per essere rilasciate a una distanza di due miglia. Questa operazione è necessaria per superare lo sbarramento di potenziali rete da pesca che sappiamo essere presenti e per evitare che le correnti marine, per le quali abbiamo chiesto una valutazione tecnica agli esperti, portino a spiaggiarle sul porto di Punta Secca”.
L’estate 2016 ha regalato alle spiagge iblee numerosi casi di ovodeposizione da parte delle tartarughe Caretta Caretta, che risultano oggi una specie in via di estinzione: “E’ stata un’esperienza eccezionale, meravigliosa – conclude Alfano – che sancisce l’assoluto interesse delle nostre spiagge per queste specie. Queste nascite sono qualcosa di insolito e hanno determinato una particolare attenzione del Ministero verso il nostro litorale”.