Donna sparita nel 2005, chiesti 26 anni di carcere per il presunto omicida
Ventisei anni di carcere: è questa la richiesta inoltrata dal pubblico ministero di Siracusa al termine della requisitoria di fronte alla Corte d’Assise. Il processo, in cui verrà emessa una sentenza (probabilmente) il prossimo 10 giugno, riguarda la scomparsa di Maria Dimartino, avvenuta nel 2005 dalla sua abitazione di Ragusa. L’unico imputato risulta attualmente il genero Giuseppe Maurici, 49 anni, residente e Santa Croce Camerina. Secondo l’accusa sarebbe colpevole di omicidio, oltre che di appropriazione indebita di denaro e distruzione e soppressione di cadavere. Gli ultimi due reati sono già caduti in prescrizione. Maurici, però, rischia una condanna pesante. Della suocera non si hanno più notizie da oltre dieci anni. La donna scomparve una mattina di febbraio assieme a una somma di 46mila euro che i magistrati – presumono – le sia stata sottratta dall’uomo. Secondo l’accusa, il corpo della signora Maria, che all’epoca dei fatti aveva 79 anni, potrebbe essere stato occultato nelle fondamenta della casa di Maurici. Lo scorso dicembre, per ben tre giorni, gli investigatori hanno utilizzato speciali strumentazioni della Polizia di Stato per “radiografare” le strutture della casa sita a Santa Croce Camerina, comprese le fondamenta, per poi ispezionare i luoghi con i cani molecolari addestrati alla ricerca di resti umani. Ma le ricerche non hanno dato alcun esito.
Di recente si era appurato che Maurici, qualche giorno dopo la scomparsa della 79enne, pare avesse acquistato diversi metri cubi di cemento. Un elemento che era sembrato alquanto anomalo, specie se associato alla contestuale sparizione dei 46mila euro assieme alla donna. Maurici sembrò fin da subito come uno dei probabili responsabili della scomparsa della suocera, e difatti fu rinviato a giudizio. Ora si attende la sentenza.