Un connubio fra generazioni alle celebrazioni del 25 aprile FOTO E VIDEO
Sono passati 71 anni da quel lontano 25 aprile del 1945 ma le celebrazioni in ricordo della Liberazione sono molto sentite. A Santa Croce Camerina, come di consueto, vi è stata una cerimonia sobria ma densa di significato, soprattutto per la presenza di generazioni diverse, dagli studenti dell’Istituto Comprensivo Psaumide, ai reduci di guerra. Dopo un corteo che si è dipanato tra la Casa Comunale e le associazioni site in Piazza Vittorio Emanuele, la folla si è trasferita in Piazza Unità d’Italia, dove ha avuto luogo la celebrazione, di fronte al Monumento ai caduti. Alla presenza delle autorità militari e civili, delle associazioni dei Reduci e Combattenti, dei Volontari del Soccorso, della Protezione Civile, Don Angelo Strada ha iniziato con la benedizione di rito. Subito dopo il sindaco, Franca Iurato, ha sottolineato il ruolo importante che hanno avuto le donne, che hanno scritto anch’esse una pagina importante della storia. “La città di Torino, quest’anno, ha deciso di dedicare le manifestazioni alle partigiane, alle donne che ebbero un ruolo fondamentale nella guerra di liberazione, e non solo, a partire dagli scioperi nelle grandi fabbriche del 1943 sino alla scrittura della Costituzione” ha esordito il sindaco Iurato, toccando anche la grave tragedia che si sta consumando nel Mediterraneo, dove a causa delle guerre e della disperazione uomini, donne e bambini lasciano la loro terra affrontando un viaggio impervio che, purtroppo, non sempre li conduce a destinazione.
La novità di quest’anno è stata la presenza di alcuni studenti facenti parte dell’Accademia della democrazia e della libertà, nata ad opera della professoressa Carelli, che hanno letto non solo i nomi dei giovani santacrocesi morti in nome della libertà, ma anche brani e poesie inneggianti la libertà e la pace, intesi come patrimonio da difendere. Il momento più emozionante si è avuto durante l’esibizione del corpo bandistico santacrocese “Risveglio Kamarinense” che ha intonato alcuni brani della tradizione partigiana, fra cui la famosa “Bella ciao”, ma anche l’immancabile inno di Mameli. Ad accompagnare le dolci note, un coro formato non solo dai giovani studenti, ma anche da adulti, un connubio fra generazioni diverse. Questo e molto altro ancora è visibile nel nostro video-servizio sotto.
(Fotogallery a cura di Lino Scillieri)