Il Circolo Meridiana: “Città paralizzata, sindaco ne prenda atto e si dimetta”
“Se ancora qualcuno avesse avuto dei dubbi, venerdì sera abbiamo assistito all’ennesima dimostrazione della incapacità politica di questa Amministrazione”. Comincia così la nota del Circolo Meridiana di Santa Croce Camerina, alla luce dell’ultima seduta del Consiglio comunale in cui la maggioranza non è riuscita ad approvare l’unico punto all’ordine del giorno perché senza numeri. “Una Amministrazione – continua il comunicato – che in questi anni, occupandosi solo (e male) dell’ordinarietà, è stata abbandonata da tutti: Assessori, Presidenti del Consiglio e consiglieri comunali. A questo punto del proprio operato politico, avendo un po’ di buon senso e a cuore le sorti della nostra città, ci si dovrebbe chiedere se l’azione amministrativa di questi anni è stata all’altezza delle promesse o ha semplicemente reso invivibile il nostro paese, con scelte scellerate e mirate solamente allo sperpero di denaro pubblico, giusto per accaparrarsi la simpatia di qualcuno. Invece, la testardaggine e l’incapacità politica si sono palesate per l’ennesima volta in Consiglio Comunale.
Il Sindaco, piuttosto che prendere atto della ormai inesistenza della propria maggioranza e di conseguenza aprire al dialogo ascoltando le proposte dei Consiglieri di opposizione, è riuscita solamente ad appellarsi al “buon senso” di questi ultimi, chiedendo se ci fosse qualcuno disponibile ad abbandonare l’aula per permettere alla maggioranza di approvare il punto all’ordine del giorno. Come pensa l’Amministrazione di poter andare avanti così, senza creare ulteriori danni alla nostra comunità? E i Consiglieri comunali di “maggioranza”, che tengono in vita questa situazione imbarazzante, non hanno alcuna sensibilità verso i propri elettori? Rivolgiamo un appello al Sindaco: non è questo il paese che vogliamo, non è questo che meritano i cittadini, ne prenda atto e lasci dignitosamente la poltrona per mettere fine a questa agonia che sta attanagliando e paralizzando S. Croce!”.