Insicuri a casa nostra
Nuova ondata di furti e nuovo allarme sicurezza. Dopo aver preso di mira una serie di aziende nei mesi scorsi, i ladri sono tornati a colpire nuovamente a Santa Croce e nella fascia costiera (5 furti in 4 giorni a Punta Secca) con una raffica di furti, o tentati furti. E la tensione, fra i cittadini, torna a salire. Il paese di fronte a questi molteplici crimini rimane costantemente allarmato, ma ognuno cerca di dare il proprio contributo. In molti si dichiarano pronti e disponibili a segnalare situazioni sospette. E qualcuno dice di aver visto in giro “brutte facce e strane macchine”. Sono la sinergia ed il coordinamento fra le varie forze presenti che consentono di ottenere risultati, per dare vita a quel concetto di sicurezza partecipata che vede il coinvolgimento attivo anche dei cittadini, chiamati a segnalare attraverso il “controllo di vicinato” ogni situazione sospetta e ad attivare corrette misure e comportamenti.
Le modalità sono quasi sempre le stesse: durante le ore notturne, attraverso lo scasso di una finestra o una normale via d’accesso. Ogni giorno ci troviamo di fronte agli stessi episodi, alle stesse reazioni ed alle stesse parole. Alcuni fatti addirittura ci sfuggono, magari per gli orari improponibili o per la mancanza di fonti sulla vicenda. Si tratta di bande specializzate che agiscono senza pianificazione, alla ricerca di contanti o materiale comune da arraffare in pochi secondi. Un fenomeno difficile da prevedere e da combattere. Le forze dell’ordine fanno più del possibile. Se i ladri stanno tessendo la loro tela di colpi, noi crediamo che anche la compagnia dei carabinieri di Santa Croce “malgrado le già note carenze di organico” stia tessendo la sua, con indagini sempre più serrate e con indicazioni ben precise.
In casi come questi internet può aiutare nel lanciare allerte o segnalazioni. Diverse persone infatti stanno usando i social per denunciare auto sospette o strani avvistamenti. Naturalmente ricordiamo a tutti l’importanza di segnalare prima i fatti ai carabinieri, che sono sempre disponibili e pronti ad intervenire. Un eventuale post sui social network può però aiutare ad identificare i sospetti, a tenerli d’occhio, ma soprattutto per capire con chi abbiamo a che fare. Grazie a quelle indicazioni magari possiamo notare più facilmente un furgone fuori casa descritto già su un gruppo Facebook o una vettura parcheggiata in modo sospetto di cui abbiamo letto su Twitter. Se abbassiamo la testa e ci rinchiudiamo in casa per paura, facciamo solo il loro gioco.
Si chiede innanzitutto a chi governa la città di rendere attivo e operativo il sistema di videosorveglianza “presente solo sulla carta”, di rendere inoltre effettivo e costante (h24) una presenza delle forze dell’ordine a Santa Croce e nella fascia costiera (Punta Secca, Casuzze, Caucana e Punta Braccetto). Mi riferisco – fra le altre cose – all’impiego di uomini della Polizia Municipale anche con turni notturni (progetti obiettivi mirati), di promuovere, se possibile, e favorire le procedure per l’assunzione di nuovi agenti di polizia locale. E se il sistema pubblico non può arrivare ovunque, è necessario potenziare anche funzioni e qualifiche professionali della vigilanza privata, per una sua maggiore ed opportuna integrazione con le istituzioni preposte, coinvolgendola più attivamente nelle politiche a favore della sicurezza urbana. Questo consentirebbe anche la creazione di nuovi posti di lavoro.
L’Amministrazione comunale deve correre prontamente ai ripari chiedendo un tavolo di coordinamento in Prefettura (con prefetto e questore) in modo da poter organizzare e studiare un efficace piano d’intervento, in particolare considerando la situazione di scarso organico delle forze dell’ordine a Santa Croce. Tutto questo, se venisse concretizzato, permetterebbe al cittadino di tornare a guardare alle istituzioni con rinnovata fiducia, sentendosi da esse tutelato, percependo quella sensazione di sicurezza che migliora indubbiamente la qualità della vita. Mi rendo conto che sono temi caldi, importanti, ampiamente dibattuti, ma è sempre più necessario che l’amministrazione comunale adotti finalmente un piano declinato attraverso azioni o misure concrete che vadano a maggior tutela dei cittadini onesti, che ne hanno pieno diritto.
Perché Santa Croce non rimanga un paese di “azzeccagarbugli”, ma luogo in cui possa ritornare e riaffermarsi il senso del rispetto, della cultura della legalità e della sicurezza, diritti essenziali e primari, perché senza questi principi non c’è libertà. PER NESSUNO.