Omicidio del vigile a Vittoria, l’assassino: “Volevo intimidirlo, non ucciderlo”
“Non volevo ucciderlo: ho esploso un solo colpo per intimidirlo e pensavo di non averlo preso”. Così Filippo Assenza, 56 anni, ricostruisce davanti al sostituto procuratore di Ragusa, Monica Monego, l’attimo in cui la sera di due giorni fa a Vittoria uccide il vigile del fuoco Giorgio Saillant, 57 anni, che sospetta abbia da anni una relazione con sua moglie, che vive con lui a Londra. L’uomo è in carcere in stato di fermo per omicidio volontario. Il provvedimento è stato eseguito da polizia di Stato e carabinieri. La Procura ritiene che lui sia venuto apposta da Londra per ‘vendicare l’onore’ personale, ma Assenza contesta anche la volontà omicida. Lo aveva incontrato per caso, sostiene, “in auto, vicino alla villa comunale, che parlava con un donna”.
E’ stata “una miccia che si è accesa, non ne potevo più…”. Per questo, assistito dagli avvocati Daniele Scrofani e Enrico Cultrone, al Pm Monego spiega di essere letteralmente “andato in tilt”.Si reca a casa della madre prende un fucile e va a casa del vigile del fuoco: “Lui era in auto – dice al magistrato – e io l’ho affiancato con la mia: l’ho visto sorridere a mo’ di scherno e ho sparato per mettergli paura, per fargli capire che doveva smetterla e lasciare in pace me e mia moglie”. Poi la fuga, “certo di non averlo colpito”.