Rete fognaria, l’Ordine insiste: “Nuovo progetto, spettava a un ingegnere”
Continua il botta a risposta a distanza fra l’Ordine degli Ingegneri di Ragusa, capitanano dal presidente Vincenzo Dimartino, e l’Ufficio tecnico comunale, a proposito del progetto di rete fognaria per Santa Croce e Punta Secca, per il quale il Comune ha by-passato l’intervento di un ingegnere idraulico. Dopo i chiarimenti del dirigente Mormina, Dimartino torna alla carica con una nuova nota che riportiamo integralmente:
“Facendo seguito alla risposta prot. n. 017880 del 29/12/2015 a firma del Dirigente del III Dipartimento, Arch. Maria Angela Mormina, si fa rilevare:
– da un’attenta rilettura della Delibera di Giunta Comunale n. 132 del 15/12/2015 si apprende che il progetto “definitivo” è stato redatto da un geometra;
– da un’attenta rilettura della Delibera di Giunta Comunale n. 132 del 15/12/2015 si apprende che nel progetto, come espresso nei considerata, risulta presente, oltre a un necessario aggiornamento prezzi, un ridimensionamento delle sezioni;
– da un’attenta rilettura della Delibera di Giunta Comunale n. 132 del 15/12/2015 si apprende che il progetto comprende dei calcoli idraulici e dei calcoli in c.a.
Non si tratta pertanto di un semplice aggiornamento dei prezzi e tecnico-amministrativo del progetto preesistente ma un progetto diverso, come fanno fede il ridimensionamento delle sezioni e le relative calcolazioni, ritenuto che gli stessi si debbano considerare elementi fondamentali della progettazione di una fognatura urbana e non si possono considerare quali elementi secondari.
Si ritiene opportuno chiarire che la progettazione definitiva, così come definita all’art. 93.4 del D. Lgs. 163/2006 (ex art. 16 L. 109/94) prevede i calcoli preliminari delle strutture e degli impianti e che ai sensi dell’art. 24, comma 1 del Regolamento D.P.R. 207/2010 il progetto definitivo “sviluppa gli elaborati grafici e descrittivi nonché i calcoli ad un livello di definizione tale che nella successiva progettazione esecutiva non si abbiano significative differenze tecniche e di costo”, per cui non è pertinente che la progettazione esecutiva possa contenere “una rielaborazione più complessiva e radicale”. Si ravvisa pertanto, per la progettazione de quo, una competenza esclusiva della professione di ingegnere”.