Prima il vomito, poi il caos: un bimbo di 11 mesi muore in ospedale
Morire a soli 11 mesi è una tragedia immane, ma ancora più devastante è non sapere se quella giovanissima vita poteva essere salvata oppure no. Questa la sorte malvagia toccata al piccolo Klevis Totraku. Figlio di genitori albanesi, da tanti anni residenti a Santa Croce, nell’arco di due giorni ha perso la vita tra sofferenze atroci la cui origine è ancora totalmente da verificare. I genitori, devastati dal dolore, hanno lasciato parlare il cugino Marco, che, seppure sconvolto per l’accaduto, ha dichiarato: “Il bimbo era stato portato dalla pediatra perché aveva vomito e diarrea, ma non essendo passati i sintomi con la cura indicata, i genitori hanno deciso di portalo in ospedale ieri mattina (mercoledì 6 gennaio). Dal pronto soccorso dell’Ospedale Civile sono stati mandati in pediatria, a Ragusa Ibla. Qui una dottoressa, vedendo che stava meglio, nel corso del pomeriggio lo ha dimesso. Ai genitori non è stata data alcuna carta di dimissioni. Però il bambino, quando sono tornati a casa, ha continuato a stare male ed è peggiorato, così lo hanno riportato di nuovo a Ibla in ospedale. Qui i medici si sono accorti che la situazione era grave e sono accorsi tutti. Volevano trasportarlo con l’elisoccorso, ma avevano paura che potesse morire in elicottero perché era troppo grave ed hanno deciso di curarlo lì. Il bambino ha avuto tre arresti cardiaci, ha avuto un’emorragia nello stomaco e stamattina (7 gennaio) alle 5:30 è morto. Io l’ho visto all’obitorio, il suo corpicino era ancora caldo. Tutti vogliamo conoscere la verità, se si poteva salvare. I genitori si sono rivolti all’avvocato Moscato che li aiuterà a capire cosa è successo”. Una storia straziante su cui si dovrà far luce. Intanto è stato disposto il sequestro della salma per evitare eventuali contaminazioni probatorie e la stessa resterà a disposizione per l’autopsia al fine di accertare le cause del decesso e se, eventualmente, ci sono state o no delle negligenze mediche. I Nas hanno sequestrato la cartella clinica, l’Asp ha avviato un’indagine interna. “Fino a tre giorni fa il bambino stava bene, era bellissimo – spiega Marco con le lacrime agli occhi -, non gli mancava niente. Suo padre ha 100 mila metri di serre e col suo lavoro poteva mantenergli tutto”. Restiamo in attesa di ulteriori approfondimenti che serviranno a far luce su questa tragica e drammaticissima vicenda unendoci al dolore dei genitori. (@ riproduzione riservata)
LA NOTA DELL’AZIENDA SANITARIA
La Direzione Generale dell’Asp di Ragusa, avendo appreso con dispiacere del decesso del piccolo T.K., nell’esprimere vicinanza e cordoglio ai genitori e alla famiglia, comunica che, in merito a quanto occorso, ha proceduto ad avviare immediata indagine interna per accertare l’intero iter clinico-assistenziale fin dal ricovero e che, a tal fine, è stato già disposto accertamento diagnostico per ricercare eventuali ulteriori cause del decesso. Dalle prime informazioni giunte alla Direzione Generale, da parte dei medici che hanno assistito il piccolo, si evidenzia un tempestivo e costante impegno dei sanitari che per tutto il corso della notte si sono prodigati nel fornire ogni forma di assistenza rianimatoria possibile, senza soluzione di continuità, ma per il continuo peggioramento delle condizioni del piccolo non ha consentito la ripresa delle funzioni vitali.