Ex Caserma/PUNTATA 1. La Soprintendente: “Non potevano demolirla”
Il Comune di Santa Croce, nei giorni scorsi, ha ottenuto dal Demanio marittimo della Regione siciliana, la concessione dell’area su cui sorgeva l’ex caserma della Guardia di Finanza di Punta Secca, demolita fra mille polemiche il 23 maggio 2014. La parte centrale dello stabile, costruita nel 1823, nasceva come “regia dogana borbonica” ed era vincolata in quanto edificio di interesse culturale (nonostante il sindaco di Santa Croce e l’ingegnere capo dell’Ufficio Tecnico abbiano più volte sostenuto il contrario). In pratica non si sarebbe potuto abbattere se non a seguito di un parere da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali di Ragusa. Che non è mai arrivato. E chi meglio della Soprintendenza può svelarci l’arcano?
“Non è mai stato chiesto parere per l’abbattimento della vecchia Caserma borbonica – ci spiega in un’intervista la Soprintendente ad interim di Ragusa, dottoressa Rosalba Panvini -. Semmai è stato inoltrato in data 13/05/2014, da parte dal Comune di S.Croce Camerina, un progetto definitivo di riqualificazione urbana “belvedere attrezzato”, progetto che doveva essere discusso in data 05/06/2014 in Conferenza di servizi e che non prevedeva il mantenimento dell’edificio storico; tuttavia la Soprintendenza, in via preventiva, in data 21/05/2014 sollecitava l’Amministrazione Comunale a sospendere qualsiasi attività e/o provvedimento fino alla data della sopracitata Conferenza. In data 23 maggio 2014, l’Amministrazione Comunale disponeva invece l’abbattimento sia del corpo antico che di quelli più recenti già in uso alla Guardia di Finanza”.
Ma il bene risultava vincolato?
“L’edificio della Caserma è vincolato in quanto edificio di interesse culturale “ope legis” (D.lgs. 42/04 art.10 comma 1), ed in qualunque caso la demolizione di qualsiasi edificio in centro storico è soggetto a preventivo parere della Soprintendenza (Legge Regionale 71/78). Detto immobile ricade anche nella perimetrazione del Piano Paesaggistico della Provincia di Ragusa, sottopaesaggio locale 6b”.
Perché, secondo lei, è stato abbattuto con tanta fretta?
“Bisogna chiedere al Comune di Santa Croce Camerina”.
Avete inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica per fare chiarezza?
“È stata inoltrata regolare denuncia agli inquirenti”
Nel 2009, quando un privato prese in carico la realizzazione di un albergo sull’area in questione, la Soprintendenza diede parere favorevole alla demolizione?
“Non è mai stato rilasciato alcun parere a privati in quel sito, tanto meno ne è stato autorizzata la demolizione. È stato rilasciato soltanto un diverso e non assimilabile parere sul “piano di recupero del centro storico dell’area costiera di Punta Secca” inoltrato dal Comune di Santa Croce Camerina laddove veniva individuata anche l’ex caserma della Guardia di Finanza e l’isolato circostante. Tale piano di recupero è stato respinto dall’Assessorato Regionale all’Urbanistica proprio perché manchevole, dopo l’approvazione consiliare di una variante, che riguardava proprio la caserma, del preventivo parere di questo Istituto, legalmente necessario in ogni caso. Si precisa che non rispondono al vero talune affermazioni circa una presunta posizione di questa Soprintendenza tendente all’uso privato del bene demolito. Al contrario, con nota del 10/04/2014, protocollo n. 959/U.O.6, si invitava l’ente proprietario, il Demanio, in quanto unico soggetto che poteva rilasciare atti concessori sul bene, a garantire la destinazione pubblica dell’immobile in argomento”.
Chi è deputato a verificare l’interesse culturale del sito?
“Non è mai stato richiesto, dall’Ente proprietario dell’immobile, cioè il Demanio, la verifica dell’interesse culturale, che deve seguire l’iter previsto dal D.D.G. n.6145 del 06/05/2008 dell’Assessorato ai Beni Culturali, e che non può essere derogato da parte di alcuno, e che già all’epoca del dibattito consiliare sui piani particolareggiati era vigente. Si ripete, pertanto, il concetto che il bene distrutto era assistito dal requisito protettivo del vincolo culturale ex lege, salvo la citata procedura di verifica”.
Torniamo all’attualità. La Soprintendenza ha espresso un parere sul progetto di riqualificazione di quell’area presentato dal Comune?
“Dopo che il Dipartimento ai Beni Culturali e all’identità siciliana, con D.D.G. 1954 del 08/07/2015, ha comunque imposto la pronuncia di questa Soprintendenza sul progetto del Belvedere, il dirigente della sezione paesaggistica in forza della sua legittima autonomia tecnica, ha ritenuto di esprimersi favorevolmente in sede di conferenza di Servizi sul progetto sottoposto dal Comune”.
… nella prossima puntata il parere della Soprintendenza del 2009…
1 Comment
Non leggo i soliti commenti pro belvedere dei “soliti” ignoti. Osservatore, Velardis, ecct ecct. Vi prego fatevi sentire mi mancate con le vostre idiozie anonime 😂😂😂
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