Avvocati e consulenti: “evviva” gli sprechi
Difendersi in giudizio è senza dubbio un diritto. Ma a Santa Croce è anche piuttosto oneroso, stando a quanto richiesto in una apposita interrogazione presentata dal gruppo di opposizione qualche tempo fa, in cui si chiedeva di rendere pubblici i costi sostenuti per spese contenziosi (incarichi legali) dall’Ente, da quando questa Amministrazione ha deciso di recedere dalla convenzione con l’Avvocatura della Provincia. Il Comune sta procedendo attualmente ad affidamenti diretti, sia per gli incarichi legali che quelli professionali tecnici: oltre a non avere un controllo adeguato delle spese previste per i vari procedimenti, si viola il principio di trasparenza e pari opportunità. Se è vero che la scelta di incaricare direttamente un professionista sia uno dei poteri sindacali demandato dalla legge, è anche vero che l’attribuzione degli incarichi legali a professionisti esterni sembra coincidere sempre con il nome e cognome degli stessi professionisti, che certamente sono dei principi del foro ma legalità, trasparenza e buon andamento della pubblica amministrazione impongono l’approvazione di un regolamento comunale e un apposito albo che disciplini tale settore onde evitare che le nomine vengano fatte in maniera così unidirezionale.
Tutto si può dire del sindaco di Santa Croce e della sua giunta tranne che siano “tirchi”. Tutt’altro. Franca Iurato è uno dei sindaci più generosi che la città possa ricordare. Da un’analisi dei costi per gli incarichi legali, emerge che il comune di Santa Croce abbia speso, nell’ultimo anno, circa 100.000 euro tra avvocati e consulenze legali esterne (senza convenzione) mentre nei tre anni precedenti, con la convenzione tra Comune e Provincia (avente come oggetto la consulenza legale dell’avvocato della Provincia) ha speso “solamente” 20.000 euro, consentendo all’Amministrazione di risparmiare e usufruire a costi contenuti di tutte le spese legali. Questo per quanto riguarda le spese relative ai professionisti, poi ci sono tutte le altre spese relative alle sentenze processuali non ancora quantificabili ma sicuramente in aumento. Ci chiediamo infatti quale sia la necessità di ricorrere ad una mole così imponente di professionisti esterni e mi riferisco anche ad una serie incontrollata di incarichi diretti esterni di progettazione tecnica affidati negli ultimi tempi a professionisti che operano fuori da Santa Croce ed in alcuni casi fuori provincia (compreso quello relativo alla revisione del P.R.G., costo dell’incarico 38.000 euro). Salvo che il ricorso agli affidamenti esterni non sia un’alternativa per scaricare responsabilità da inefficienza o incompetenza, perché l’Amministrazione non ha fatto affidamento alle risorse umane dell’ufficio tecnico (profili professionali cat. D già presenti nell’organico del comune)? Perché l’Amministrazione ha deciso di interrompere una convenzione con l’ufficio legale della Provincia che prevedeva ENORMI RISPARMI per la spese legali del comune ed ha deciso di affidare incarichi a pochissimi e selezionati studi legali? Quali sono le vere motivazioni politiche di questa rescissione?
A Santa Croce sembra che gli incarichi esterni affidati dal Comune, per richiamare simpaticamente la famosa pubblicità di una carta igienica, purtroppo “non finiscono mai”. Una buona Amministrazione deve sapere risparmiare utilizzando e razionalizzando le risorse esistenti quando è possibile (ufficio tecnico in primis) attraverso incarichi interni. Mentre per gli incarichi esterni è necessario garantire pari opportunità ai professionisti locali e soprattutto investire nei giovani neo-laureati che a Santa Croce non mancano. La politica e le amministrazioni devono, oggi più che mai, utilizzare in modo attento il denaro pubblico, non possiamo permetterci un sistema di governo delle risorse che appare sovente distratto da equilibri politici ed interessi estranei dalle vere esigenze di una comunità. Ogni utilizzo non ottimale di denaro pubblico ha delle logiche ed inevitabili ricadute sui cittadini. E nel nostro Comune, in questi mesi, abbiamo assistito a ridimensionamenti di servizi pubblici essenziali (aumenti dei costi dei servizi, budget limitati per il sociale, per la sicurezza, per le manutenzioni stradali e delle aree pubbliche). L’auspicio è che l’attenzione e la pressione dei cittadini nel tempo imponga agli amministratori maggiore oculatezza, riteniamo di avere il diritto di sperare in modi migliori di utilizzo del denaro pubblico.