“Ti lu cuntu e ti lu cantu, di moriri io mi scantu”
Incredibile ma vero: una determina dirigenziale circolata in questi giorni, sta creando allarmismo e incredulità nei cittadini. Con tale provvedimento “si ordina a tutti i concessionari interessati l’immediata rimozione, entro il 01/03/2016 (lungo i viali del cimitero comunale e negli spazi antistanti le proprie cappelle gentilizie o i propri monumenti funerari), di tutti gli scalini, i marciapiedi e le fioriere sia fisse che mobili, al fine di assicurare il decoro architettonico del cimitero comunale previo procedimento di infrazione edilizia nei confronti dei concessionari inadempienti”. Praticamente tutte quelle piccole opere che ricordano i cari estinti, dopo anni, decenni e lustri di onorato servizio, devono sparire. E non si capisce quale motivazione impellente debba giustificare questo provvedimento, a nostro avviso spropositato e privo di senso.
Sono in molti a chiedersi le ragioni di tale ordinanza. “E’ possibile che il gradino o la piccola fioriera, peraltro da sempre esistite, vengano considerati un “attacco al decoro urbano cimiteriale?”. “Scusate, ma la stessa cosa non dovrebbe valere per scalini e verande costruite sui marciapiedi pubblici in tutta la città e ancor di più in tutta la fascia costiera? Perché scomodare solo i morti e non i vivi?” si chiedono in tanti.
In un cimitero in cui esistono delle criticità, prima bisognerebbe verificare se si è in regola con le normative sanitarie vigenti, soprattutto in riferimento alla camera mortuaria. Siamo sicuri che i locali che ospitano la sala autoptica hanno i requisiti igienico sanitari previsti dalla legge? Siamo sicuri che le condizioni strutturali della camera mortuaria sono idonee oppure ci sono alcune previsioni di legge che la sala non ha? Tutte le misure poste in essere per assicurare il corretto svolgimento delle funzioni di conservazione delle salme sono funzionali oppure devono essere riviste, revisionate e aggiornate? Il regolamento comunale del cimitero e dei servizi cimiteriali è attuale e corrisponde ai reali bisogni della nostra comunità? Esiste un piano di emergenza e di evacuazione con delle procedure per la mitigazione del rischio incendio (obbligatorio per legge)?
Sono queste a nostro avviso le priorità su cui una attenta amministrazione dovrebbe prima orientarsi e operare. Ma il sindaco si è guardato intorno prima di avallare quella determina dirigenziale? In un cimitero, qualunque esso sia, se prima non c’è alcun rispetto per la dignità dei morti, il problema non possono essere i gradini, le fioriere o i fiori che si portano per dare decoro alle tombe dei propri cari. L’unico aspetto positivo – se vogliamo analizzare bene tutta la questione – è quello di creare un’opportunità di lavoro che verrà concessa a qualche piccolo artigiano all’interno del cimitero. In conclusione, ci sembra per l’ennesima volta che non si abbia una visione chiara dei reali problemi esistenti nella nostra comunità e che siano stati presi dei provvedimenti impopolari che non contribuiscono a risolvere il decoro urbano e l’interesse per il bene comune. Né tanto meno il senso di rispetto per la sacralità dei luoghi.
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1 Comment
credo che il docoro sia già molto presente al cimitero,non sono due gradini o quattro fioriere a non fare decoro anzi,perché l’amministrazione comunale o l’ufficio competente non si occupa e preoccupa del deecoro del paese?.tutta questa rimozione ovviamente a carico del singolo cittadino vero?che se non rispetta i tempi stabiliti sarà pure sanzionato vero??….io per il momento me la rido e mangio pure due bei MACALLÈ,che a quanto pare nel nostro paese servono per risolvere tutti i problemi…….
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