Mezze verità (e pochi parcheggi)
Il rimpallo dei complimenti (e delle critiche) d’estate è sempre un mestiere che appassiona tutti. E anche la Notte bianca di Punta Secca non fa differenza. Costata 8500 euro, l’appuntamento clou del cartellone estivo ha diviso (come sempre). “Punta Secca – parola del sindaco Franca Iurato – si è trasformato in un grande calderone, ricco di vivacità e vitalità. La gente l’ha presa letteralmente d’assalto. E tutto si è svolto nel modo migliore. Sono contenta della riuscita di questo appuntamento che testimonia la bontà delle scelte effettuate per quanto riguarda il cartellone estivo. Scelte che premiano la pianificazione e la programmazione”. Ecco una mezza verità. Che Punta Secca si sia trasformata in un calderone è vero in modo assoluto. Che si sia svolto tutto nel modo migliore un po’ meno. Si elogia l’impegno di volontari e forze dell’ordine (ci mancherebbe), ma ci si dimentica – chissà se per malizia o noncuranza – di analizzare l’altra faccia della medaglia, o del calderone in questo caso: la viabilità in tilt e il caos parcheggi. La notte bianca alle 2 del mattino era già andata in archivio: i QBeta avevano mollato il colpo da un pezzo, i cornetti erano andati esauriti, ma la gente – quella stessa gente che aveva reso la serata uno “straordinario successo” – stava facendo ritorno alle proprie macchine in culo al mondo. Scusate la volgarità, ma alle volte rende meglio il concetto.
Le auto, in barba alle più elementari norme stradali e di sicurezza, avevano creato un unico, enorme parcheggio “abusivo” sulla sp 35, all’altezza dell’incrocio per Punta Braccetto. Roba mai vista. E già cinque ore prima, intorno alle 21, mentre gli avventori prendevano d’assalto sangria e macallè, Punta Secca era off limits, fra automobilisti incacchiati, scooteristi improvvidi e pedoni terrorizzati. Un calderone anche questo. Nessun servizio navetta da Santa Croce, di programmazione francamente pochina. La Notte di Suoni e di Sapori è un evento che si ripete da anni, è il culmine dell’estate camarinense, è impossibile – ormai – farsi trovare impreparati. Ma accade. Sciocchezze, penserà qualcuno. L’importante è riempire il borgo marinaro, auto-esaltarsi per la riuscita degli eventi, fare felici i commercianti (e anche qui, ci mancherebbe). Un minimo di decenza e organizzazione, però, avrebbe reso questa serata più bella per tutti. Il rimpallo delle critiche (e dei complimenti), d’estate è uno sport nazional-popolare. Che a volte, però, serve a ristabilire le verità. Quelle intere.
1 Comment
Paolo sui parcheggi puoi avere ragione e non è una novità, anche nelle edizioni passate è stato un problema, io dal mio lato lavorativo posso dirti che sono molto soddisfatto per la riuscita della serata con parcheggi o no………..forse l’unico neo ma non penso che una manifestazione possa farsi a numero chiuso o si possano quantificare le persone che participano.
Un abbraccio
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