Piccole donne (non solo mamme…) crescono
Questo è sicuramente uno degli editoriali emotivamente più impegnativo per me, non tanto perché sarà letto (e di questo vi sarò sempre grata!) in coincidenza con la “Festa della Mamma” (che in un Paese di ‘mammoni’ e ‘bamboccioni’ è sacra quasi come la festa dell’Immacolata!), quanto, come talvolta accade, perché alcuni fatti ‘pubblici’ coinvolgono il mio ‘privato’ e lo attraversano producendo un calendoscopio di emozioni, che vanno necessariamente razionalizzate, in rispetto al ruolo che mi sono impegnata ad assumere all’interno di questo giornale!
Andando per ordine cronologico abbiamo appreso che il 6 maggio la Giunta Iurato si è arricchita di un nuovo assessore nella persona della dott.ssa Marianna Cuciti, alla quale sono state assegnate le deleghe già appartenute alla dimissionaria Silvia Ingallinesi, con l’aggiunta di quella alla pubblica Istruzione e con l’esclusione di quella agli Spettacoli. Il giorno 8 maggio viene posto agli arresti domiciliari il 23enne Giuseppe Iacono, giovane pusher cresciuto e sempre vissuto in paese. Lo stesso giorno i coniugi Stival ritornano alle cronache per i loro burrascosi rapporti successivi alla morte violenta del loro piccolo Loris.
Ebbene le tre notizie mi hanno ispirato una domanda: come può una giovane donna, coraggiosa e preparata, chiamata a rappresentare le Istituzioni, evitare che il bambino di tre anni, impaurito a tal punto da pretendere la presenza dei propri genitori quando lo scelsi a rappresentare Gesù Bambino nell’unica, memorabile ‘Cena’ che ebbi l’onore di ospitare a casa, ‘generi’ un altro pusher? Come può lo Stato, rappresentato da uomini e donne di buona volontà, impedire che due genitori si dilanino con la stessa intensità con cui si sono amati, dimentichi del loro compito primario : quello di ‘proteggere’, anche dalla curiosità morbosa dei media, il frutto di quell’amore?
La risposta è ovvia ma estremamente complicata e difficile da dare: con idee, progetti, finanziamenti certi, ‘servizi’, assistenza e non assistenzialismo, competenze , formazione, professionalità, lavoro di equipe. Quanto di più lontano ed irrealizzabile in un epoca di spending review e di spietati tatticismi politici! E allora vi invito ad ammirare e a supportare chi, a prescindere dalle personali idee di chi scrive, accetta, con l’entusiasmo della sua giovane età e la consapevolezza delle proprie capacità, lo scomodo ruolo di rappresentare lo Stato, cioè la collettività, considerandolo, a dispetto di noi disillusi, un’opportunità per sé ma soprattutto per il futuro recuperabile dei bambini, dei giovani, delle mamme e di tutte le donne della Città del Sole.