Sicilian crash
‘Sole alla valle e sole alla collina/per le campagne non c’è più nessuno. Addio addio amore io vado via/amara terra mia amara e bella/cieli infiniti e volti come pietra/mani incallite ormai senza speranza/Addio, addio amore, io vado via, amara terra mia, amara e bella’: questo il testo di una struggente canzone di Domenico Modugno (scritto in collaborazione con Enrica Buonaccorti) del 1971 che potrebbe assurgere a nenia di dolore per ciò che sta accadendo alla nostra Trinacria!
Una terra culla di tutte le civiltà antiche, una terra che ha ospitato il primo Parlamento, che ha dato l’incipit all’Unità d’Italia, che ha promulgato la prima Costituzione, che ha dato i natali a immortali come Pirandello e don Luigi Sturzo, come Giorgio La Pira e Salvatore Fiume, come Gesualdo Bufalino e Piero Guccione, questa Terra è ridotta ad un rudere, ad un malato terminale! Perché? Semplice e terribile la risposta: perché LA MAFIA DEI COLLETTI BIANCHI in questo momento storico impera e la classe politica isolana è implosa a tutti i livelli.
In particolare quella del Pd. Se a Ragusa il segretario Francone accetta il tesseramento di Nello Dipasquale, se a Palermo Crocetta non riesce a far decollare la normativa che abolisce le Province e ne regolamenta il futuro, né riesce a far approvare la legge finanziaria. Se un siciliano ministro della Repubblica come Angelino Alfano è più interessato a mantenere la sua posizione di potere, piuttosto che spendersi per arginare la marea di disperati che stanno assaltando le coste siciliane.
Se a Palermo l’assessore al lavoro propone un premio di 8 euro l’anno per ogni posto di lavoro che le agenzie interinali riescono a trovare ai disoccupati e ha deciso di “liquidare” gli ex Pip di Palermo, anziché pianificare e realizzare un vero progetto di occupazione. Se gli operatori del settore turistico siciliano sono costretti a sopportare una pressione fiscali vicino al 70% e dal 1° maggio subiranno gli effetti delle nuove norme dettate dalla ‘Naspi’, che riducono drasticamente le possibilità di poter disporre del sussidio per gli impiegati stagionali.
Se il crollo del viadotto dell’A19 spacca in due la Sicilia come se si trattasse di una melagrana e isola doppiamente la nostra provincia (dato che la Ragusa-Catania è stata esclusa da Del Rio dal Documento programmatico economico finanziario nazionale). Se questo ed altro succede nella nostra Isola quale sarà il futuro? La solita valigia (magari non più di cartone!) per i nostri giovani di buona volontà, il dolore struggente del distacco, il grido soffocato dell” Addio.. addio.. amore io vado via.. amara terra mia..amara e bella’.