Comiso, ritorno al passato nel segno della cultura: giovani protagonisti
Un ritorno al passato. Da un po’ di tempo a Comiso si respira quest’aria, con la messa in campo di svariate manifestazioni che hanno l’obiettivo di stimolare la curiosità, soprattutto delle nuove generazioni, di riscoprire fatti, personaggi e luoghi di tempi passati, assaporando il piacere di trovare le proprie radici. Una delle tante è stata la presentazione della ristampa della pubblicazione del 1873 di Cesare Leopardi Rosso, dal titolo “Relazione sugli oggetti spediti da Comiso alla Esposizione di Vienna” nei locali dell’Auditorium ‘Carlo Pace’. Dopo i saluti della Presidente dell’Inner Wheel Club di Vittoria-Comiso, Marzia Fiorilla Greco, della Presidente della Pro Loco di Comiso, Maria Rita Schembari, del Sindaco di Comiso, Filippo Spataro e della Preside dell’Istituto ‘Carducci’ di Comiso, Caterina Giudice, l’avvocato Stefano Garofalo ha presentato il personaggio Leopardi Rosso e la sua opera. Cesare Leopardi Rosso nacque a Comiso il 5 maggio 1818. Primogenito di sei fratelli, nel 1833 abbracciò, dopo la morte prematura della madre, la vita monastica presso il Convento dell’Ordine Domenicano in Palermo. Nel 1839 il Leopardi Rosso decise di svestire gli abiti monacali per dedicarsi agli studi di Medicina e Chirurgia. Il 21 agosto 1843 si laureò in Medicina presso l’Università di Palermo e poi rientrò a Comiso dove esercitò la professione medica. Da fervente liberale prese parte ai moti del 1848 e del 1860. Partecipò al riordino dell’apparato burocratico e amministrativo del Comune. Fu Consigliere Comunale, Assessore, Deputato provinciale e presidente provinciale. Il suo impegno fu rivolto prevalentemente alla scuola, tanto che nel 1875 fu nominato Delegato Scolastico per la Provincia di Siracusa. All’età di 58 anni, il 6 dicembre 1876 il Leopardi Rosso si spense nella propria casa di campagna. Tra i suoi scritti merita una particolare attenzione ‘la relazione sugli oggetti spediti da Comiso (in Sicilia) alla Esposizione di Vienna’ pubblicata dalla Tipografia Rosario Nicotra nel 1873. Come scrive Stefano Garofalo nell’introduzione alla ristampa: “Questo scritto è il frutto di uno studio semplice e sintetico, senza lacuna pretesa storica, in ordine ai fatti e alle circostanze precedenti e immediatamente successive all’evento espositivo (…) è una relazione appassionata, densa di slanci patriottici (…) il Leopardi Rosso si mostra compiaciuto del fatto che i tempi si presentavano maturi perché la nostra piccola comunità potesse partecipare ad un evento non meno importante delle Esposizioni Universali precedenti”. Subito dopo la presentazione del libro sono state consegnate delle borse di studio, istituite dalla Fondazione Prof.ssa Anna Romano Assenza, ai seguenti studenti: Salvatore Randazzo (liceo classico), Vincenzo Flaccavento (liceo scientifico), Nunzio Corallo (tecnico), Deborah Tumino (liceo artistico). Un passo nel passato e il cuore nel presente e nel futuro.
(a cura di Ermocrate)