Le Province non soppresse e le ingiunzioni di pagamento: il caso S.Croce
E’ di fatto tramontata la riforma delle Province, che adesso non potrà essere affrontata se non dopo il bilancio che deve andare in aula obbligatoriamente in questi giorni all’Ars. Intanto sono scaduti i termini di proroga dei Commissari straordinari e dunque le Province sono attualmente senza guida. Sarà necessario approvare urgentemente una norma transitoria o un provvedimento presidenziale che nomini nuovo commissari o prolunghi il mandato di quelli esistenti.
Fin qui, nulla di strano. La maggioranza che sostiene il governatore Crocetta è implosa per l’ennesima volta, stavolta su qualcosa che è in piena contraddizione con il programma votato dai siciliani. Ma il vero paradosso sta nel fatto che le Province non ancora soppresse, hanno una diversa denominazione chiamandosi “Libero Consorzio Comunale” e continuano a emettere multe e sanzioni per nome e in cassa alla Regione Siciliana. È quello che accade puntualmente da qualche anno alla Provincia Regionale di Ragusa, così come risulta dall’ingiunzione di pagamento alla ditta Mediale srl ed al comune di Santa Croce Camerina, nella persona del Sindaco pro-tempore, di una somma complessiva di euro 3167,45 così distinta: 3000,00 titolo di sanzione amministrativa da accreditare all’assessorato Regionale del Bilancio e Finanze e 137,45 all’Arpa Sicilia ed infine 30,00 in favore della Provincia Regionale di Ragusa e non Libero Consorzio Comunale per spese di notifica. Il paradosso? Non quello che queste multe cadono sulla testa dei cittadini ma quello che ormai questi enti sono riconducibili alla Regione Sicilia. La beffa? È quella che da diversi anni si aspetta un finanziamento per la costruzione di un nuovo depuratore, compatibile con gli abitanti di Santa Croce e fascia costiera e la Regione Siciliana trainata ancora dai carrozzoni di Ato ambiente e idrico, continua ad essere latitante.