Prima assemblea dei soci di Youpolis Sicilia: Santa Croce presente
“Se vuoi andare veloce vai da solo, se volete andare lontano andate insieme”: con questa frase, che fa comprendere chiaramente quanto sia importante l’unione e il gioco di squadra vero e sincero, si è celebrata, lo scorso sabato 28 marzo, la prima assemblea ordinaria annuale dei soci dell’associazione politico-culturale Youpolis Sicilia. L’incontro si è tenuto a Chiaramonte Gulfi, presso la sala “Ex Giudice di Pace” in Corso Umberto. Un momento che – oltre ai tipici adempimenti che rappresenta, quali l’approvazione del rendiconto finanziario dell’anno precedente e altre cose – ha rappresentato l’occasione per fare il punto della situazione e capire come continuare a muoversi con entusiasmo, impegno ed efficacia; tutto questo a maggior ragione se, come nel caso di Youpolis, i giovani soci sono distribuiti tra più città e per questo è fondamentale che tutti i gruppi locali si confrontino tra loro. La fase operativa è stata preceduta dai saluti istituzionali del sindaco di Chiaramonte, Vito Fornaro, dell’assessore alle Politiche giovanili, Christian Schembari Gatto, e del presidente della Consulta dei Giovani, Giancarlo Catania. Nelle loro parole, il ringraziamento ai giovani di Youpolis per il lavoro svolto, per la particolarità con cui questo viene fatto (citando esempi fattivi della loro presenza nella città montana come l’impegno profuso per l’organizzazione della tre giorni di “Zuppà” a settembre 2014 e di numerosi altri eventi). A detta loro, l’associazionismo e realtà politico-culturali come Youpolis Sicilia rappresentano “una svolta nella società” nonchè un’ottima palestra per chi vuole impegnarsi concretamente nella propria comunità di riferimento. Subito dopo l’apertura dei lavori, moderati da Anna Bucchieri del laboratorio di Ragusa e coordinati da Michael Cabibbo, segretario dell’Associazione.
Per prima cosa sono intervenuti tutti i rappresentanti dei laboratori locali, in modo da condividere con tutta l’assemblea le cose fatte ed i progetti in cantiere: Francesco Scollo per Chiaramonte, che oltre a Zuppà ha citato l’impegno per le politiche ambientali; Matteo Bracchitta per Ragusa, che ha fatto un breve excursus degli ultimi mesi – partendo dalle testimonianze in diversi eventi e in alcuni istituti della provincia, citando l’impegno per la recente manifestazione dell’11 gennaio, e sottolineando l’efficacia del lavorare fattivamente sia con le amministrazioni iblee che, a rete, con le altre associazioni cittadine; Rosario Cavallo per Rosolini, il cui gruppo sta iniziando a lavorare operativamente dopo aver contribuito con diversi articoli e riflessioni pubblicate sui media locali; Orazio Emmolo e Serena Villari per il neocostituito gruppo di Santa Croce, la cui prima attività negli scorsi giorni è stata legata alla necessità di alzare la voce sui problemi di sicurezza nel paese dovuti a recenti episodi di criminalità.
Subito dopo, una piccola sorpresa: due videomessaggi inviati da Carmelo Spina, giovane che sta costituendo il laboratorio Youpolis di Giarre – ragion per cui a breve le città coperte dai ragazzi di Youpolis Sicilia saranno cinque – e Diletta Doffo e Mattia Morbidoni, presidente e vicepresidente dell’associazione “gemella” Youpolis Marche.
Successivamente è stato discusso, messo in votazione e approvato con le dovute modifiche post-dibattito il “programma di indirizzo attività” un documento previsto dallo statuto che, parallelamente al già presente “manifesto dei valori” dà le “linee guida” su come gestire per il prossimo triennio la vita associativa, interna ed esterna, virtuale e reale. In particolare si legge in questo documento che “la forza è e rimarrà sempre il gruppo” inteso “non come sommatoria di persone iscritte ma come team di persone affiatate che condividono la stessa energia e gli stessi obiettivi” e che qualsiasi iniziativa partirà sempre “dalla stessa radice, dalla voglia di muoversi, di cambiare e dalla volontà di voler condividere questa voglia con gli altri, con chi ha gettato la spugna, con chi si è stancato e seduto, con chi magari ha un’idea ma non i mezzi per realizzarli” anche perché spesso “…bisogna combattere dei pregiudizi esterni, come quelli di chi conosce solo il lamento come unico mezzo di comunicazione, a cui dovremo almeno provare a rispondere con buoni esempi di impegno civico”.
L’assemblea, dopo l’approvazione del bilancio, è stata chiusa dalla relazione del Presidente Simone Digrandi che, a fronte delle belle esperienze condivise dai rappresentanti dei territori e della particolarità del testo di indirizzo approvato, ha voluto ricordare a tutti i soci il perché dell’esistenza stessa di Youpolis: “Siamo nati e cresciuti per dimostrare quanto un gruppo organizzato di giovani, se lavora bene, può dimostrare che questi possono avere un ruolo attivo e concreto nella società, nonchè che restare qui, inventandosi un futuro e lavorando attivamente dentro la propria comunità, è possibile” ha spiegato, ricordando come “possiamo anche essere di esempio verso gli altri – come abbiamo fatto testimoniando in giro e incontrando diversi studenti nelle scuole – spronando non a fare come noi ma meglio di noi, sotto qualsiasi forma”. Digrandi ha pure spiegato che a fronte di tutto ciò che è stato fatto e si vuole fare ci si trova anche una “piccola responsabilità”: non solo quella di essere di esempio verso gli altri, ma anche di mantenersi costanti nell’attivismo e coerenti con ciò che ogni componente dell’Associazione si prefigge di fare ed essere. “In questi anni sono state proclamate troppe parole che poi non sono state rispettate con i fatti: chi ha parlato di rivoluzione, cambiamento, legalità, e invece ha fatto tutto e il contrario di tutto” ha spiegato “noi nel nostro piccolo se crediamo realmente nella legalità dobbiamo mettere in atto comportamenti leciti, se crediamo nel gruppo dobbiamo rispettare e accogliere qualsiasi persona si aggreghi, se crediamo nell’onestà non dobbiamo cedere a nessun compromesso, e se crediamo in un valore lo dobbiamo rispettare sempre e comunque dimostrandolo con i fatti”. Tutto questo perché come recita il nome del libro di Ismaele La Vardera, recentemente ospite sul nostro territorio, “Le piccole cose fanno la differenza”.