I verbali di Veronica: “Loris? Lo prendevano in giro, era più nervoso”
“Loris non andava molto volentieri a scuola a causa di una compagna di classe che lo prendeva in giro. Quella mattina (di sabato 29 novembre, ndr) ha visto che mi truccavo, voleva venire con me al corso di cucina di Donnafugata, voleva accompagnarmi. Ma gli ho detto che non era possibile perché c’era scuola. Dopo un primo tentennamento si convinse, anche perché aveva informatica, una materia che gli piaceva tanto”. Chi parla è Veronica Panarello. La trasmissione “Quarto Grado” ha svelato il contenuto di alcuni verbali trascritti dagli inquirenti dopo la morte di Loris Stival, durante i primi interrogatori della donna.
Secondo la mamma, Loris non era solito frequentare sconosciuti. Ma negli ultimi giorni aveva lasciato trasparire qualche segnale di nervosismo: “Loris andava in palestra da tre settimane. Non aveva simpatia per un ragazzo più grande di lui, per come lo guardava. Ma non so chi sia. Da circa una settimana era più nervoso del solito, ma a questa situazione non avevo dato peso. Un giorno mi chiese cosa significava la parola gay, era apostrofato così da un suo compagno di scuola. Io gliel’ho spiegato”. Poi, tornando alla fatidica mattina del 29 novembre, la Panarello fornisce alcuni dettagli sugli indumenti del bimbo: “Sono convinta avesse indosso degli slip, e anche una cintura, sebbene non l’ho visto mentre la indossava. Poi un paio di jeans e una maglietta”.
Sulla sua vicenda personale, invece, ammette di aver rimosso “tutti gli episodi negativa della vita”. Il suicidio? “Non ricordo di aver mai tentato il suicidio. Una sera venni richiusa nel reparto di psichiatria di Ragusa, ma scoprì che era tutto architettato da mai madre, voleva abbandonarci. Lo dissi a mio padre e lui cominciò a inseguirmi per le serre, così fui io a chiamare i carabinieri”.