Loris, ipotesi shock della zia: “Vittima di pedofilo o di gioco finito male”
“Veronica non c’entra niente con la morte di suo figlio”. La prozia di Loris, Antonella Stival, è convinta della sua innocenza. La madre del piccolo Loris è in stato di fermo, in carcere, dallo scorso 9 dicembre. Al momento è accusata di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Ma sono al vaglio ulteriori accertamenti da parte della Procura per capire se la Panarello può essere stata aiutata da un complice. Antonella Stival è una delle poche persone in ambito familiare ad esserle rimasta accanto: “Ripeto, non credo che una madre possa arrivare a tanto – ha dichiarato in un’intervista a ‘Quarto Grado’ -. L’ho incontrata in carcere e l’ho guardata dritta negli occhi. Mi ha detto: ‘Zia, non conosco la verità. So solo di aver accompagnato Loris a scuola. Quando sono tornato a prenderlo, lui non c’era più’. Io credo che nessuno potesse avercela con un bambino di 8 anni”. Ma allora qual è l’ipotesi più accreditata per la Stival? “Da madre mi viene da pensare che mio nipote sia vittima di un pedofilo o di un gioco finito male fra bambini. Magari aveva appuntamento fuori da scuola con un compagnetto, e poi è finita così”. Ma un bambino avrebbe avuto davvero la forza di strangolare Loris con delle fascette da elettricista? “Io sono un salmone che nuota controcorrente, perché in ambito familiare sono rimasto l’unico a credere a Veronica. Ma io vado avanti”.
Sul fronte delle indagini, emergono dei dettagli riguardo alle tre persone sospettate di complicità. Due sarebbero collegate tra loro, la terza sarebbe invece una pista distinta e separata. Sono persone che non avrebbero però legami col nucleo familiare del bambino. Gli investigatori, fin qui, parlano solo di “frammenti di sospetti”. ‘Quarto Grado’, attraverso il sistema di videosorveglianza della ditta Agnello, in prossimità della strada poderale che porta al Mulino vecchio, ha evidenziato anche la presenza di un’auto rossa attorno alle 9.30 di quella mattina: il conducente, sceso dalla macchina per gettare un sacchetto di spazzatura, potrebbe tornare utile alle indagini. Veronica Panarello nel frattempo ha deciso di accettare la visita della madre Carmela Anguzza in carcere. Mentre la sorella dell’indagata, Antonella, ha deciso di costituirsi parte lesa nel processo che si profila all’orizzonte.