Morte Loris, due elicotteri su S.Croce. Papà Davide: “Veronica mamma speciale”
Continua senza sosta la ricerca dell’assassino del piccolo Loris, scomparso una settimana fa, in un canale vicino al Mulino vecchio, all’età di appena 8 anni. Il bambino è stato strangolato con un paio di fascette da elettricista. I segni compaiono sul collo e anche sui polsi. Proprio nella serata di venerdì il medico legale e un esperto hanno continuato ad analizzare il corpo, alla ricerca di nuovi particolari. Stamane, invece, Santa Croce si è svegliata sotto la pioggia. Un elicottero del reparto speciale dei carabinieri ha sorvolato la città. E’ atterrato per qualche attimo anche sul prato dello stadio comunale, prima di spiccare nuovamente il volo. Anche uno della polizia, nel primo pomeriggio, si è alzato sopra le abitazioni. Si cerca ancora lo zainetto blu di Loris. La Procura di Ragusa non parla da giorni, sono attese novità nelle prossime ore.
In piazza Vittorio Emanuele, il cacciatore Orazio Fidone, unico iscritto al registro degli indagati, ha rilasciato una breve dichiarazione ai giornalisti: “La forza di volontà e la determinazione degli inquirenti li sta portando, a mio modestissimo avviso, sulla buona strada. Io non sarei qui a parlare se non fossi sereno. Questo non è un paese di omertosi. Stiamo pian piano venendo fuori da una situazione che ha fatto soffrire molto la mia famiglia”. Si accoda il suo avvocato Pietro Savà: “Il signor Fidone non è uno stregone e non ha ucciso il bambino”. Nelle ultime ore le indagini si concentrano sui racconti della madre, che però replica: “Io ho detto la verità, qui sono tutti contro di me. Perché non me lo ridanno, rivoglio il mio bambino, voglio toccarlo, abbracciarlo”, dice di continuo, urlando al balcone contro i giornalisti appostati sotto la sua abitazione. Ma in serata le agenzie battono un’altra ricostruzione, fatta dagli investigatori, a proposito degli spostamenti effettuati dalla donna quel sabato mattina: e compare un altro buco di circa 6 minuti che va ricostruito. Il padre di Loris, intanto, difende la moglie: “Veronica è una mamma speciale”.
C’E’ UN ALTRO BUCO DI SEI MINUTI
Due telecamere riprendono l’auto della madre di Loris, la mattina di sabato 29 novembre, impiegare 9 minuti per percorrere un tratto di strada vicino al Mulino Vecchio, che invece si percorre in 3 minuti. Lo hanno accertato gli investigatori che ora vogliono capire cosa sia accaduto in quei 6 minuti di troppo. La telecamera del distributore Erg sulla provinciale 35, quella che si trova a circa 50 metri dal bivio della strada che porta al punto dove nel pomeriggio di sabato è stato trovato il corpo di Loris, inquadra l’auto di Veronica Panarello passare in quel punto alle 9:27:08. Seguendo il percorso indicato proprio dalla donna, gli investigatori hanno però trovato un’altra telecamera, quella di una ditta privata dei Fratelli Granato, sempre sulla strada provinciale, che riprende il passaggio dell’auto alle 9.36, dunque 9 minuti dopo. Lo riporta l’Ansa. Ma per percorrere quel tratto di strada – che si trova a pochissima distanza dal Mulino Vecchio – si impiegano solo 3 minuti, come hanno accertato gli stessi investigatori rifacendo con la madre di Loris il percorso. Perché dunque quella mattina ci sono voluti 6 minuti di più?
DAVIDE STIVAL: “VERONICA E’ UNA MAMMA SPECIALE”
“Veronica è una mamma speciale, non voglio che si infanghi il nome di mia moglie”. Ad una settimana dalla morte del piccolo Loris, il padre Davide affida al Tg5, tramite l’avvocato Francesco Villardita, la difesa della moglie. “Abbiamo già tanto dolore” aggiunge l’uomo chiedendo ai giornalisti di “non mostrare più le foto dei bambini” e ai cittadini di Santa Croce la “collaborazione”. “Chi sa parli – conclude – Aiutateci e dateci al più presto nostro figlio”.
FIORI E MESSAGGI PER LORIS
Continuano a lasciare omaggi e ricordi nel luogo dove il 29 novembre scorso è stato trovato il corpo di Loris Stival, il bambino di 8 anni strangolato e gettato in un canalone di contrada Mulino Vecchio . Tra questi oggi anche un mazzo di rose bianche accompagnate da un orsetto in peluche e un biglietto con la scritta: “Buon viaggio Loris!!! Che tu possa trovare in cielo la pace che in terra non hai avuto!” GUARDA LA GALLERY
L’AVVOCATO SAVA’: “FIDONE NON E’ L’ORCO”
“Orazio Fidone ha passato le pene dell’Inferno, ma sarebbe pronto a rifarlo”. Lo ha affermato Pietro Savà, il legale dell’uomo che per primo ha ritrovato, sabato scorso intorno alle 16.55, il corpo del piccolo Loris. “Fidone ha un alibi di ferro. Diverse persone – aggiunge – possono testimoniare che al momento del delitto era in un altro posto, e lui non ha il bene dell’ubiquità”. Il penalista sottolinea che Fidone “non è l’orco e neppure l’assassino”, ed è diventato “insopportabile sentire tesi basate sul nulla”. “Fidone – aggiunge Savà -, non è andato a cercare il bambino direttamente al mulino vecchio, e non lo ha trovato subito, ma dopo diversi giri. Se qualcuno vuole criminalizzare l’intuito lo faccia, ma è sbagliato”. Il legale conferma che Fidone “non conosce” né i genitori di Loris né il bambino, ma “soltanto il nonno paterno perché gli aveva fatto dei lavori da idraulico a casa”.