Vent’anni di Unitre: l’obiettivo è avvicinare le diverse generazioni ritrovando le tradizioni culinarie
L’Isola a tre punte, conosciuta con il nome di Trinacria, la sua gustosa cucina mediterranea e la diffusione della tradizione culinaria: è questo uno degli obiettivi dell’Unitre di Santa Croce Camerina che quest’anno intende affrontare per il festeggiamento dei suoi venti anni di attività. La Sicilia circondata da tre mari, Tirreno, Ionio e Mediterraneo. Terra di invasioni e dominazioni: Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, Spagnoli. Tutti hanno contribuito a forgiare la cultura e le tradizioni di noi Siciliani e quindi anche ad arricchire il vasto capitolo dell’alimentazione e della preparazione dei cibi. La nostra Sicilia è ricca di paesaggi che caratterizzano costa ed entroterra: Favignana, San Vito lo Capo, la riserva dello Zingaro, Cefalù, Capo D’Orlando, Kaucana vantano alcune delle spiagge più belle, anche l’Etna e lo Stromboli vantano le loro bellezze. La Sicilia è anche arte, storia,e cultura. Duomo di Monreale, Barocco di Noto, saline e tonnare, vini e parchi letterari e infine, e non da ultimo, l’ospitalità e la cucina.
L’Unitre di Santa Croce cerca di tirare fuori il meglio del suo territorio e anche quest’anno apre il nuovo anno accademico 2014/2015 con l’intento di aprirsi a tutte le età, per creare una grande famiglia in una casa comune. I nostri insegnanti, giovani e meno giovani, prestano la loro opera gratuitamente poiché il sapere e la capacità di tramandarlo è un dono da mettere sempre a disposizione di tutti. I nostri studenti ricevono questo dono e con i laboratori dell’Unitre integrano la parte didattica con quella pratica. Scambiando quel sapere che i meno giovani hanno acquisito con gli studi e l’esperienza con le nuove generazioni: i rapporti intergenerazionali. L’Unitre di Santa Croce vuole dare ai giovani la possibilità di essere legati alla loro terra di origine, alle tradizioni ed alla lingua.
Ci pregiamo d’aver aperto la sede ai giovanissimi e da quest’anno anche ai piccoli. Presso l’Unitre di Santa Croce è nato oggi il coro dei piccoli e sono stati istituiti alcuni corsi a loro dedicati come quello della lingua inglese o quello del magico mondo della lettura o il mini laboratorio di cucina. Penso a molti giovani che lasciano, per motivo di lavoro, per trasferirsi in altre regioni i territori di origine, dove portano con sé usi e tradizioni scolpite nella loro mente e a cui restano profondamente legati. Una di queste è l’arte della cucina locale che prende origine dai prodotti della terra che vengono esaltati dalle metodologie applicate nella elaborazione dei cibi. L’intento dell’Unitre è anche quella di essere punto di riferimento per chi a vari motivi è lontano dal territorio. Penso che si debba avere sempre il diritto di mantenere i legami con i luoghi d’origine perché da qui ne scaturisce la nostra identità.
L’Unitre è un’istituzione libera, autonoma, indirizzata all’universalità della cultura e propone programmi di divulgazione in diversi rami del sapere mediante conferenze, corsi e laboratori, riteniamo che la cucina e la buona alimentazione sia un sapere da salvare. Il 17 novembre c.a. abbiamo organizzato una conferenza dal titolo: “A funcia ra’ carrua” dove il dottor Giuseppe Pluchino ci farà fare un tuffo nel nostro passato, ci illustrerà, oltre alle nozioni di natura tecnico-scientifiche, come si cerca, come si raccoglie e come si cucina questa molto preziosa fùncia. Questo fungo tipico della nostra tradizione paesana veniva e viene tuttora cucinato nel periodo estivo e si trova negli alberi di carrubo durante il periodo della raccolta delle carrube e nei periodi successivi. Ci parrà di risentire le voci dei nostri avi quando le campagne si riempivano di ciurme formate da adulti e bambini che con il loro panarieddu contribuivano a dare il loro aiuto ai grandi nella raccolta delle carrube, questo nobile frutto le cui qualità sono uniche nel bacino mediterraneo.
Maria Rosa Vitale