La Carovana Antimafie a Vittoria: un momento di riflessione sulle violenze subite dalle donne rumene
La Carovana Internazionale Antimafie, in viaggio attraverso l’Italia e l’Europa, per i diritti, la democrazia, la giustizia sociale: partita il 7 aprile da Roma, farà tappa nella città di Vittoria il prossimo martedì 7 ottobre. La Carovana antimafie è nata nel 1994 da un’idea dell’Arci Sicilia, con dieci giorni di viaggio da Capaci a Licata, attraversando il territorio con un percorso a tappe che, a un anno e mezzo dalle stragi di Capaci e via D’Amelio del 1992, si proponeva di portare solidarietà a coloro che in prima fila operavano per portare legalità democratica, giustizia e opportunità di crescita sociale nel proprio territorio, di sensibilizzare le persone per tenere alta l’attenzione sul fenomeno mafioso e di promuovere impegno sociale e progetti concreti.
Dal 1996, la stessa, copromossa insieme all’Arci, da Libera e Avviso Pubblico è divenuta nazionale e internazionale. E’ ancora oggi un percorso partecipato per favorire dinamiche di coesione sociale e di produzione di beni relazionali, si avvale, inoltre, del sostegno di Cgil, Cisl, Uil e Ligue de l’enseignement. La manifestazione 2014 è organizzata dall’associazione Libera, ARCI, e Avviso Pubblico contro la “tratta dei nuovi schiavi” e sarà presente in piazza del Popolo presso il Chiostro Delle Grazie alle 18. “Quest’anno il tema dominante è, come accennato qui sopra, quello della tratta dei nuovi schiavi e il grande business delle organizzazioni criminali che stanno gestendo le traversate della morte – racconta il presidente dell’Arci Sicilia, Salvo Lipari -. L’Arci sostiene da tempo che l’unica soluzione è l’apertura del corridoio umanitario”. Mila Spicola, vice segretario del Pd siciliano e renziana, ha confermato tempestivamente la sua presenza all’evento per supportare la comunità vittoriese, così come lei stessa aveva chiesto a gran voce rivolgendosi ai circoli del PD ragusano, a seguito, occorre ricordare, della recente inchiesta dell’Espresso sulla presunte violenze alle donne rumene, operaie nelle aziende agricole che dal vittoriese si estendono anche al territorio santacrocese e oltre.
Giusy Zisa