IL SEGRETO
Poiché negli ultimi residui d’estate l’attività politica cittadina è stata pressocché inesistente, Cassandra ha preferito occuparsi d’altro, anche se il numero elevato di “visite” (428!!) al suo ultimo editoriale avrebbe consigliato il contrario! Ma dato che si tratta di editoriali scritti per far riflettere i lettori ad analizzare i problemi con spirito critico e non per soddisfare la propria vanità, la scelta di tacere appare quella più onesta e opportuna. Comunque, durante questa pausa Cassandra non ha rinunciato ad osservare la realtà, ad analizzarla a suo modo, ad interrogarsi sul perché e sul come, tant’è che è giunta ad una provocatoria conclusione: gli italiani preferiscono guardare in tv “Il Segreto” (soap-opera spagnola in onda su Canale 5), anziché occuparsi di politica , nel suo significato più nobile e “partecipato” (per dirla con Giorgio Gaber)! Ma a chi interessa creare “disinteresse” nell’opinione pubblica? A chi interessa creare un clima di confusione, allarmismo, ansia, precarietà che rende la giornata di un italiano medio amara e disincantata? Sicuramente ai c.d. Poteri forti, ma anche ai c.d. Poteri occulti e, probabilmente, a chi in questo momento storico ci governa. Giustificare i propri “pasticci” politici con la solita manfrina della “crisi”, della “spending revew”, della “corruzione” della classe politica di ogni colore e appartenenza, della globalizzazione, dell’emergenza ha proprio stancato! Le famiglie italiane vogliono dai propri amministratori lavoro, stabilità, opportunità, certezze, rispetto dei propri sacrifici! Non possono essere considerate slot-machines del gruppo dirigente di turno che, così facendo, sta attentando alla serenità socio-economica di due generazioni, quella dei cinquantenni, troppo vecchi per essere mantenuti nel sistema e troppo giovani per uscirne dignitosamente, e quella dei nostri figli, troppo vecchia per combattere il sistema e troppo giovane per controllarlo! Volete un esempio che noi tutti abbiamo a portata di mano nella città del Sole?
I componenti dell’attuale Consiglio comunale, così come si sono presentati alla seduta del 29 settembre 2014, convocata per discutere e votare il documento più importante della vita amministrativa di una collettività: il bilancio di previsione comunale. Essi rappresentano a pennello le due generazioni di cui sopra: cinquantenni e giovani, padri e madri da un lato, figli ma anche nipoti dall’altro. Ebbene nell’insieme hanno dato l’impressione di essere accomunati da un identico spirito di partecipazione: l’assuefazione a ratificare decisioni altrui con pochi, inutili (per questioni numeriche) “se” e quasi inesistenti “ma”! Accettare che l’acqua che i cittadini utilizzano resti “privata”, che le tariffe continuino a soppiantare i tributi, che i mutui vengano accesi per finanziare opere pubbliche sicuramente utili ma non necessarie, che i nostri bambini mangino cibo cotto alle dieci di mattina a chilometri di distanza e servito a mezzogiorno dopo aver girovagato per la provincia; che le nostre strade cittadine continuino ad essere un percorso di guerra, simbolo di “inside stradali” facilmente risarcibili, che solo una fiction televisiva possa attirare turisti (i quali poi non sanno dove alloggiare o, più semplicemente, sostare) sul nostro territorio; che i musei e i siti archeologici vengano ridotti a magazzini e boscaglie o, peggio, discariche. Ebbene, accettare tutto ciò e (ahinoi!) molto altro ancora, senza un briciolo di dubbio e di autocritica, cosa può significare se non il totale, irrimediabile annientamento emotivo delle uniche due generazioni che, sin dagli albori della civiltà hanno determinato la microstoria di una civiltà, id est quella dei padri e quella dei figli (a volte contrapposte a volte alleate)? Questo dovrebbe essere “Il Segreto”, l’unico segreto che amministrati ed amministratori dovrebbero gelosamente conservare e proteggere: la tutela, la cura e la crescita del presente (i padri e le madri) e del futuro (i figli) dell’umanità.
Cassandra