L’area storica di contrada Mirio oltraggiata da bombe e petardi: la critica e le foto di Libera…mente
Un’area salvaguardata da vincolo archeologico lasciata in maniera vergognosa. La denuncia ancora una volta corre sul web. I ragazzi di “Liberamente…” denunciano l’incuria verso luoghi di pregio come può essere considerata contrada “Mirio”. A seguire la nota integrale e il book fotografico. Non aggiungeremo altro, basta questo a lasciare senza parole:
“Dopo il danno del vasto incendio che ha bruciato alcuni terreni di Fonte Paradiso, causato dai giochi d’artificio di Santa Rosalia, c’è pure la beffa! In un sopralluogo effettuato stamattina martedì 23 settembre alle ore 12, in contrada Mirio, e precisamente nel luogo e nell’area dove domenica sera la ditta incaricata dello spettacolo pirotecnico ha collocato il suo bel arsenale di bombe e petardi, l’amara sospesa di trovare l’intera area completamente oltraggiata, sporca nonché inquinata di ogni sorta di materiale residuo dei giochi pirotecnici. Quello che si è presentato ai nostri occhi ha dell’assurdo. Non si può lasciare un’area salvaguardata da vincolo archeologico – siamo proprio sopra le tombe del Mirio – sporca e sopratutto coperta da centinaia e centinaia di metri di fili colorati elettrici, che sono serviti per innescare i giochi d’artificio. A nostro avviso, l’area presenta anche residui di giochi pirotecnici ancora offensivi. Ma chi ha il dovere di controllare che tutto sia lasciato pulito e soprattutto di bonificare la zona? A quanto pare, questo è un rito già perpetrato altre volte, perché abbiamo anche riscontrato residui pirotecnici di vecchia data. C’è di tutto: inneschi, spolette, detonatori, ma soprattutto tanta plastica che avvolgeva il materiale esplosivo.
Qualcuno ne dovrà dare atto, aldilà della festa e della tradizione di sparare bombe sempre più assordanti e soprattutto sempre più pericolose. Non è bastato l’incendio di quest’anno che è stato una fotocopia dell’anno precedente? Quanti soldi buttati al vento? Non sono bastati i fuochi d’artificio all’entrata della Santa in chiesa? Perché sprecare altro denaro, migliaia di euro, in questo modo, quando in momenti come questo di forte regresso e crisi, si potrebbero impiegare in un modo migliore e sicuramente più giusto? Quante famiglie bisognose ci sono nel nostro paese? Sicuramente, avrebbe fatto comodo a qualche famiglia ricevere un sostentamento da parte della chiesa, ovvero di chi ha dato le offerte alla Santa Patrona, per alleviare in parte qualche problema economico. Ma crediamo che ci sia troppa cecità, ma soprattutto troppa poca carità. A margine di questa nostra “denuncia” fotografica, vogliamo segnalare che il cancello di entrata nell’area archeologica delle tombe del Mirio è aperto, in quanto è stata tranciata la catena dove è posto un catenaccio per la chiusura della porta”.
Reportage fotografico a cura dell’Associazione Culturale Libera…Mente Santa Croce Camerina – ph: Silvio Rizzo