‘Per Punta Braccetto’ al fianco di ‘Randello Libera’: “Salvaguardiamo tutto il nostro territorio”
“Difendiamo la bellezza ovunque si trova”. Comincia così la nota dell’associazione ‘Per Punta Braccetto’, che tutela ormai da anni le bellezze paesaggistiche della frazione di Santa Croce Camerina. Il presidente Emilio Tasca, nella nota giunta in redazione, sottolinea, anche in riferimento alla situazione di Randello, come il territorio vada salvaguardato per le generazioni future: “La preoccupazione degli appartenenti al Comitato Randello Libera per la salvaguardia della spiaggia di Randello è sacrosanta. La difesa di una spiaggia che Legambiente e Touring Club Italiano considerano fra le più belle d’Italia dovrebbe essere un impegno per tutti. Ma se la spiaggia di Randello merita questo impegno – si legge nel comunicato – ne merita ancor di più la scogliera che da Randello arriva a Punta Braccetto, nella zona dei Canalotti e della “cala dell’àmmira”, così chiamata per i diversi ritrovamenti di ambra. Un tempo essa era tappezzata di una straordinaria varietà di arbusti e cespugli di macchia mediterranea che riempivano l’aria di inebrianti profumi e migliaia di bulbi di “Giglio Pancrazio” germogliavano e arricchivano la straordinaria bellezza di questi posti. In questa scogliera la storia ha lasciato il segno fin dall’antichità. In essa hanno gettato l’ancora le navi dei primi navigatori del canale di Sicilia quando, più di 30 secoli fa, le genti del Bronzo Antico siciliano diedero inizio agli scambi commerciali con gli Egei (alcune di quelle ancore sono oggi conservati nel Museo di Kamarina); questa scogliera, nella notte del 10 luglio 1943, videro lo sbarco degli alleati e l’inizio dell’operazione Husky che portò alla caduta del nazifascismo in tutta Europa ed alla nascita dell’Europa che oggi tutti noi viviamo. Quei blocchi di cemento posti in fondo a via Salso, che ovviamente vanno schermati con un rivestimento adatto ai luoghi, sono stati spostati li dal comune di Ragusa per chiudere al traffico automobilistico la scogliera che negli ultimi 30 anni, a causa di questo traffico sempre più intenso e malvagio, ha perso i suoi cespugli odorosi ed i gigli che punteggiavano di bianche stelle il camminamento che portava da Punta Braccetto allo “spiaggione” di Randello. Bellezza naturalmente selvaggia che in tantissimi amavano ed amano ancora. Quei blocchi servono per ridare alla storia ed agli uomini i loro punti di riferimento. L’associazione Per Punta Braccetto – conclude Tasca – si batte da anni per la salvaguardia di tutto il territorio consapevole dell’importanza che hanno sia le spiagge che la scogliera per il richiamo turistico e per la crescita sostenibile degli abitanti di questi luoghi. Senza distinzione di colori e appartenenze politiche ma con l’unica bandiera dell’amore nutrito per questo territorio, l’associazione sarà ben felice di condividere questa battaglia al fianco di tutti coloro che lo vorranno a partire proprio dal Comitato Randello Libera”.
Redazione