La scuola del futuro prende vita a Terrasini: Pd e governo Renzi promuovono 3 giorni di dibattito
Nonostante un fine settimana straordinariamente estivo, a Terrasini Città del Mare, il PD si confronta in occasione di un evento che è stato organizzato dai Dirigenti nazionali Anna Maria Angileri e Mila Spicola e prova a realizzare un’ idea della scuola che verrà. Atteso in sala congressi per domenica mattina Roberto Reggi, sottosegretario all’istruzione del governo Renzi. Per illustrare il disegno che si prova a realizzare per la scuola italiana, Mariangela Bastico, sottosegretaria all’ istruzione, responsabile del primo libro bianco sulla scuola italiana, indica l’esigenza immediata dell’individuazione di nuovi obiettivi di apprendimento e nella loro imprescindibile suddivisione per aree, la necessità di stabilire, nei vari gradi di Istruzione, i livelli di sapere e le diverse competenze indispensabili per tutti, considerando le diversità una ricchezza, coinvolgendo nel progetto anche gli intellettuali italiani che vivono spesso solo nel ricordo della scuola di un tempo ormai lontano. Sottolinea, inoltre, che quello che di buono oggi c’è nella diverse realtà scolastiche, nonostante le riforme scellerate Moratti e Gelmini, lo si deve, senza dubbio, alla professionalità di docenti e dirigenti opportunamente preparati e impegnati nel loro lavoro. A seguire il contributo di Matteo Orfini, componente della commissione cultura alla camera e presidente del Pd, in riferimento all’intervista del sottosegretario all’istruzione, Roberto Reggi, è stato chiaro: “Nella nostra idea di scuola nulla viene calata d’alto”. Sono intervenuti opportunamente Emiliano Sbaraglia, dell’associazione “Piccoli maestri’, Graziella Priulla, ordinario all’Università di Catania, che si è intrattenuta sulla differenza di genere, e Andrea Manerchia, in rappresentanza della Rete degli Studenti MEDI. Toni decisamente polemici quelli di Marcello Pacifico al gruppo di lavoro ‘Formazione Selezione Reclutamento Lavoro docenti ‘, coordinatore provinciale dell’ ANIEF e presidente nazionale, consapevole del fatto che i ricorsi sono il carburante della sua vitalissima organizzazione, non ha dubbi: “Se le regole sono scritte male, non ha senso rispettarle. Se un bando ignora le direttive comunitarie o la stessa Costituzione lede in maniera grave i diritti dei lavoratori è giusto opporsi”. Simona Malpezzi coordinatrice del gruppo di lavoro sopracitato, deputata della commissione Cultura della Camera è al suo terzo appuntamento ufficiale avviato dal governo Renzi per una campagna di ascolto del mondo della scuola. A quest’ultima la denuncia della grave situazione della provincia di Ragusa per la Scuola Primaria che continua ad avere docenti perdenti posto con conseguente impossibilità ad immettere in ruolo i docenti precari che da decenni ‘soggiornano’ nella graduatoria permanente senza possibilità alcuna di stabilizzazione. L’inadempienza dei numerosi dirigenti della provincia che volutamente si sottraggono nel volere attuare l’insegnamento all’alternativo alla Religione Cattolica diventa oggetto di discussione attenta:
Premesso
– che l’Accordo addizionale tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, sottoscritto il 18 febbraio 1984 e ratificato con la Legge 25 marzo 1985 n. 121, consente agli studenti e/o ai loro genitori di esercitare, all’atto della prima iscrizione, di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica;
– che tale scelta ha effetto per l’intero anno scolastico di prima iscrizione e si considera automaticamente confermata per tutti gli anni scolastici successivi per i quali è prevista l’iscrizione d’ufficio. È fatto salvo il diritto di modificare tale scelta iniziale per l’anno scolastico successivo tramite un’espressa dichiarazione dei genitori, che deve pervenire alla scuola entro il termine delle iscrizioni ;
– che nei confronti degli alunni/studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, devono essere posti in essere tutti gli adempimenti necessari per garantire il diritto di frequentare attività alternative (C.M. n. 63 del 13 luglio 2011 eC.M. n. 316 del 28 ottobre 1987;
rilevato che l’attività alternativa deve essere valutata (DPR 122/09 art 2/5) così come avviene per l’IRC: per entrambi su scheda redatta a parte e con giudizi.
– che l’art. 9, commi 2 e 3, della legge n. 121 del 1985, dispone che, nel rispetto della libertà di coscienza e della responsabilità educativa dei genitori, il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (IRC) è garantito a ciascuno e che tale scelta non può dare luogo ad alcuna forma di discriminazione;
– che tale garanzia è ribadita, negli identici termini, dall’art. 310 del d.lgs. 16 aprile 1994, n.297, recante Testo unico disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado;
– che è fatto obbligo per le istituzioni scolastiche predisporre le attività didattiche per gli alunni non avvalentesi dell’IRC, ai sensi della normativa vigente (Legge 121 del 25/03/1985 art. 9 punto 2, C.M. 316 del 28/10/1987), e in forza di alcune sentenze (TAR del Lazio sentenza 15 novembre 2010, n. 33433, Consiglio di Stato sentenza n. 2749 del 16 marzo 2010) che vincolano le scuole a deliberare queste attività didattiche ;
– che il personale docente a cui affidare lo svolgimento di tali attività deve essere individuato prioritariamente tra il personale in servizio con orario inferiore all’orario cattedra con ore a completamento; successivamente si ricorre al personale inserito nelle graduatorie di circolo ed istituto (già ampiamente penalizzato dalla notevole contrazione degli ultimi anni degli incarichi annuali da Graduatoria Permanente) ;
– che le risorse economiche per il pagamento delle competenze dei docenti impegnati nelle attività sopraindicate, individuati dalle graduatorie di circolo e d’ istituto, non sono a carico del fondo per le supplenze brevi e saltuarie, ma sono inviate dal MEF, tramite le proprie direzioni provinciali, sui capitoli di spesa:
2711 scuola dell’infanzia;
2709 scuola primaria;
2710 scuola secondaria di 1° grado;
2703 scuola secondaria di 2° grado;
– che la Corte di Cassazione con la sentenza n. 4961 del 28.03.2012 riconosce il periodo di servizio pre-ruolo, ai fini della ricostruzione della carriera, prestato in qualità di insegnante delle attività alternative alla religione cattolica.
Le questioni più spinose, partendo dall’edilizia scolastica il primo step del governo Renzi, vengono illustrate a grandi linee dalla Malpezzi che sottolinea, inoltre, come la valutazione degli insegnanti appare oggi un atto necessario e dovuto. Occhi puntati su Terrasini: l’intervista di oggi al sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi, sulle idee che potrebbero rivoltare la scuola, rende l’evento sulla Scuola davvero importante. “Da venerdì la scuola Italiana è in subbuglio. Idee e proposte accettate con umori contrastanti che vanno vagliate e confrontate. Lo diciamo sempre. Quel confronto tra scuola, politica e cittadini sui temi della scuola di domani si sperimenterà a Terrasini” così si esprime la Spicola. L’attenzione rimane altissima e il momento, senza dubbio, sembra essere quello più opportuno .
Giusy Zisa