La ginnastica palestra di vita fin dal V secolo a.C. L’esempio di Atene RUBRICA SALUTE E BENESSERE
La ginnastica può servire a vivere meglio in tutte le età? Crediamo nell’importanza dell’educazione motoria, fisica e sportiva e più in generale, dell’attività fisica quale stile di vita? Quando nella prima metà del V secolo a.C. gli Ateniesi organizzarono un sistema di educazione e vollero incorporarvi la ginnastica. Si trovarono di fronte a tre ginnastiche nate da uno stesso ceppo, separate e non ben distinte, con rapporti reciproci poco chiari. La democrazia aveva a poco a poco soppiantato il regime aristocratico. Al popolo vennero dati diritti e poteri non diversi da quelli dei Kùroi. Questa ondata democratica manifestatasi sul piano politico portò alla nascita della scuola o, per meglio dire, di una educazione collettiva, che però non rivestì forme spartane. Il ragazzo non venne più istruito da un precettore, ma non era nemmeno costretto ad aggregarsi al gruppo dei giovani della sua stessa età per venire sottoposto all’estremo rigore di una agogé comune. L’educazione dei giovani Ateniesi non era esclusivamente orientata verso fini militari. Tre maestri si ripartivano l’educazione del ragazzo: il citaredo, il grammatico e l’insegnante di ginnastica. Gli esercizi di ginnastica si dividevano in una palestrica e in una sferica e i ragazzi nella grandissima maggioranza non volevano certamente addestrarsi per divenire atleti professionisti e pensavano al coraggio, alla salute alla bellezza (Ulmann J., Educazione fisica e sport dall’antichità ad oggi, Armando Armando) e alla virtù. Da quando l’uomo, secondo i Sacri Testi, fu cacciato dal Paradiso Terrestre e fu condannato a lavorare con il sudore in fronte, cercò in tutti i modi di eludere la maledizione divina. Addomesticò animali perché facessero il suo lavoro, per mare sfruttò il vento per non dovere remare, inventò la leva per ridurre lo sforzo di sollevare i pesi, sfruttò la forza dell’acqua per macinare il grano ed infine inventò il motore e l’energia elettrica (Bazzano C., – Bellucci M., Come vivere meglio a tutte le età Edizioni Mediche Scientifiche Internazionali). Successivamente si è arrivato all’industrializzazione non a misura dell’uomo, al consumismo abnorme, a un convulso sedentario mondo moderno che tende a distruggere proprio tutto. Sedentarietà, non rispetto dell’ambiente globalmente: vedi l’evoluzione negativa delle opere malevoli di questi tempi. Si può pensare ad una prevenzione primaria per elevare la qualità della vita per il benessere globale della persona? Viste le dinamiche penso proprio di no, anche se molti tecnici dei settori d’interesse si spendono ogni giorno, lottando per un qualcosa di positivo, per un qualcosa di buono e ottimale. Da diversi anni a questa parte si sono moltiplicati i centri sportivi, dalle singole palestre ai molti impianti polivalenti e centri benessere; uno dei termini più usati è quello di prevenzione: perché non riconoscere la figura dell’educatore motorio anche in campo sanitario per migliorare gli stili di vita? Basta poco perché ci sia qualcosa di migliore.
Lucy Licitra