IL BAMBINO E IL GIOCO: QUANDO IL LINGUAGGIO DEL CORPO AIUTA NELLO SVILUPPO PSICO-FISICO
Il bambino, in quanto tale, attraverso il gioco si esprime, diventa l’artefice del proprio destino, si educa e si forma giorno per giorno? L’esperienza motoria è alla base dell’attività umana e l’attività motoria è la panacea di tutto. Navigando nel mare quiete dell’educazione motoria, l’insegnante, orienterà il cammino dei piccoli, verso una realtà tutta intrisa di originalità e creatività, per mezzo di consegne delle attività motorie. Il bambino, attraverso il linguaggio del corpo, la mimica, il linguaggio del viso e dell’espressione, il linguaggio verbale, quello musicale o iconico, l’espressione spontanea dei sentimenti e dell’anima, attraverso la drammatizzazione, la danza, il teatro in tutte le sue forme, il ritmo, il mimo e la pantomima, la fantasia, attraverso un lavoro di simbiosi e di sinergie, di cooperazione e d’interazione, con un lavoro graduale, con circuiti, lavori individuali, di coppia e a terziglia, con un lavoro collettivo ed un metodo utile, divertente e creativo che contiene i presupposti della ginnastica educativa, migliorerà la comunicazione, le capacità espressive e la comprensione dei codici espressivi. Le lezioni, a parer mio, dovranno essere proposte con una vasta gamma di contenuto, ad esempio, con un qualcosa che possa suscitare lo studio della conoscenza di ogni parte del corpo e di parte di esso, quindi, con giochi tutti intrisi di linguaggio anatomico a forma di gioco. A seguito della mia ricerca svolta presso le due scuole di Ragusa, ho potuto toccare con mano come bambini di 8 e 9 anni mancano di conoscenza globale del corpo e parte di esso, più in dettaglio della mancanza di percepire la collocazione dei gomiti e tutto questo non va proprio bene. Far crescere e maturare l’ottimale coscienza del corpo, un migliore “sensus sui”, il tutto rapportato con il movimento, con le regole di base e con il gruppo di riferimento fin dalla tenerissima età (classe d’età compresa tra i 3 e i 6 anni) e così via, con l’educazione ai valori, la creatività e la danza teatro: un bambino con un cappello di carta e con una bacchetta si sentirà un generale sul campo di battaglia; a cavalcioni di un qualsiasi bastone si sentirà dominatore di focosi destrieri; ancora con la proposta “ la storia degli aeroplanini tricolore”: ( c’era una volta un gruppo di aeroplanini che volevano disegnare nel cielo immenso la famosissima bandiera tricolore, ma ciò era difficile in quanto c’era pioggia e vento…), input sonori, ritmo, il bambino ed il gruppo dei pari conquisterà la spensieratezza. Il gioco motorio deve essere proposto a bambini in modo fantasioso e surreale, magico, tutto imperniato di regole, insomma, un lavoro prima di tutto individuale e allo stesso tempo tutto collettivo. Il gioco ed i percorsi ludico motori, contano molto in età evolutiva.
Lucy Licitra