Attività motoria e “strumenti” vegetali per tornare in forma dopo una malattia La rubrica di L.Licitra
L’attività motoria regolare per la riabilitazione della macchina umana, per la prevenzione delle malattie e come terapia aggiuntiva è ormai diffusa ed in continuo aumento. L’obiettivo si focalizza sulla comprensione dei meccanismi attraverso cui l’attività motoria associata all’utilizzo di piante officinali, vitamine e sali minerali, a seconda di ciò che il corpo ha bisogno, migliora la salute, l’efficienza fisica e la potenziale riabilitazione dei pazienti colpiti da malattie croniche e disabilità. L’attività motoria, quindi, può influenzare in modo positivo malattie e disordini. Le aree cliniche corrispondenti nelle quali l’attività fisica trova un campo applicativo sono: malattie cardiovascolari, malattie polmonari, malattie neuromuscolari, malattie metaboliche, malattie immunologiche ed ematologiche, malattie ortopediche, invecchiamento, disordini cognitivi ed emozionali. Malattie cardiache croniche, malattie cardiache valvolari, trapianto di cuore, malattie congenite; malattie polmonari croniche ostruttive, fibrosi cistica, asma indotta dall’esercizio; obesità (età adulta e pediatrica); diabete, disfunzioni mestruali, cancro alla mammella, osteoporosi, mal di schiena, ansietà, stress, insonnia, ritardi mentali e depressione. L’attività motoria regolare aiuta il paziente a recuperare le capacità fisiche ed a ritornare allo stile di vita precedente l’insorgenza della patologia. Un’alimentazione ricca di frutta e verdura è la prima strategia per combattere i radicali liberi, il consumo di piante che ne sono particolarmente ricche, come la papaya, il melograno, il succo di aloe vera, le borragini, l’asparago, la senape, la salvia, il timo etc. Le piante officinali ricche di antiossidanti sono utilizzate come trattamento preventivo contro le degenerazioni che accelerano l’invecchiamento cellulare. Succo di limone, succo d’arancia e di carota aiutano molto per combattere e prevenire disfunzioni varie. Ancora il ginseng, l’eleuterococco, la rodiola, il guaranà, la schisandra sono capaci di aumentare la resistenza. Le piante adattogene migliorano l’umore, stimolano la memoria e forniscono energia, sia fisica che mentale, sono tonificanti e rinvigorenti, aumentano le difese immunitarie e sono antiossidanti. Il ginkgo biloba svolge un’attività protettrice delle pareti interne delle arterie con una contemporanea azione fluidificante del sangue e, quindi, favorisce la circolazione sanguigna a livello del cervello ed urogenitale. Contro l’artrosi la fitoterapia può dare un aiuto notevole a livello antinfiammatorio e l’efficacia delle piante è più duratura perché la sua assunzione può essere protratta più a lungo rispetto alle medicine: l’artiglio del diavolo, il ribes nero, l’uncaria, l’aloe vera, la boswellia; come antitumorale abbiamo ancora la frutta guanabana o graviola o cherimoya brasiliana; associamo il tutto all’attività motoria regolare.
Lucy Licitra