Doping: dai riti religiosi all’uso sistematico. Contrastiamolo con l’educazione motoria di L.Licitra
Il fenomeno del doping è cresciuto in modo massiccio ed ha attecchito ancora di più a tutti i livelli: agonistico e amatoriale. L’apprendimento di comportamenti motori, etici e morali tutti valoriali, attraverso la creatività, la fantasia e la libertà d’azione, aiuta tutti a scacciare via questo mostro che dilania la società. Diciamo no al doping, no ai comportamenti devianti in tutti i modi e in tutte le sue sfaccettature e sì al vivere in modo pulito con comportamenti etici e valoriali per la salvaguardia della salute. Inizialmente la parola doping era utilizzata per definire una bevanda inebriante assunta da alcune tribù zulu del Sud Africa durante i loro riti religiosi. Anticamente, quindi, nel luogo non luogo stregoni, druidi, speziali preparavano pozioni, intrugli, misture e quant’altro per migliorare le prestazioni fisiche e sportive, interessati a rendere più forte, invincibile insomma, l’atleta. Oggi vuol dire accrescere il potere in senso generale ed economico in particolare. Nella nostra società, infatti, sono proprio alcuni medici e farmacisti che operano in modo illecito, arsi di una sete di guadagno non etico, si sperimentano per apportare danno “all’atleta persona” distruggendolo. Meno male che non sono tutti! La prima volta in cui questa parola fu usata riferendola agli atleti che facevano uso di sostanze stimolanti fu nel 1865, ad Amsterdam, in occasione di una gara di nuoto. Da allora si è diffusa nel mondo sportivo. E’ noto che già nella prima gara ciclistica “sei giorni” si faceva uso di cocaina come stimolante, mentre il primo decesso provocato dal doping avviene nel 1886, durante la gara ciclistica Bordeaux – Parigi. Nel ventesimo secolo, quindi, il doping è diventato come detto poc’anzi, un fenomeno massiccio e sistemico, un pericolo vero e proprio. La crescente importanza politica ed economica dei successi sportivi, la lotta sempre maggiore delle competizioni, il costante aumento dei record, gli eccessivi allenamenti e l’emulazione di un corpo contro natura e non funzionale hanno scaturito la crescita del problema. E’ importante, quindi, la salvaguardia della salute di ogni persona che pratica sport sia a livello agonistico che amatoriale: è fondamentale l’assenza di doping e delle sostanze dopanti nel macrocosmo e nel microcosmo sociale. Le scienze motorie sviluppano ricerche specifiche sull’argomento proprio per individuare i meccanismi con cui i farmaci, le strategie nutrizionali e determinati integratori alimentari, modificano l’apporto energetico, il metabolismo muscolare, le funzioni fisiologiche e in generale la crescita e lo sviluppo.
Lucy Licitra