Oggi parliamo di… onde elettromagnetiche: tutti le temono, ma non arrecano danni alla salute
Le onde elettromagnetiche sono parte integrante dell’ ambiente in cui viviamo e lavoriamo e la loro origine è in parte artificiale. Mi riferisco ad esempio alle onde radio, ai radar, ai sistemi di telecomunicazione e anche alla luce visibile dei raggi x e dei raggi gamma. Ciascuno di noi quindi è avvolto costantemente in campi elettromagnetici, un fenomeno per molti aspetti inevitabile e dal punto di vista fisico assolutamente unitario, nel senso che tutti i campi e i loro effetti si basano su moderni principi. Il parametro determinante è la frequenza, che indica il numero di oscillazioni dell’onda elettromagnetica al secondo. L’ unità di misura è l’hertz che indica un’oscillazione al secondo, il kilohertz indica 1000 oscillazioni al secondo e il megahertz 1000000 di oscillazioni al secondo. Gli esperti tuttavia sostengono che l’inquinamento elettromagnetico, con le modalità previste dal nostro ordinamento, non fa certo bene, ma non arreca neppure danni alla salute, tanto che in Italia i limiti di emissione consentiti sarebbero circa 20 volte più bassi di quelli previsti dalla legislazione europea. Ormai le antenne della telefonia mobile fanno parte del nostro vivere quotidiano e chi ancora pensa che la salute non ha prezzo… non si renderà mai disponibile ad ospitare sopra il proprio tetto un’antenna per la telefonia mobile.
Salvatore Mandarà
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Ad oggi, Salvatore, non c’è traccia di uno studio scientifico che ci dica se le O.E. sono veramente dannose per la salute dell’uomo. Le autorizzazioni rilasciate alle lobby TLC indicano un range di trasmissione delle frequenze generate dai trasmettitori, ma nessuno può constatare se effettivamente tale range sia superato, con i danni alle persone che ne possono derivare. Come parere personale, credo che una amministrazione locale debba adottare, comunque, tutti i poteri cautelativi di una esposizione alle onde elettromagnetiche generate dagli impianti di telefonia mobile (in particolare), prevedere un regolamento (atto imprescindibile per dire NO alle antenne) per una pianificazione delle installazioni in contraddittorio con i gestori richiedenti l’autorizzazione, con le associazioni o i comitati rappresentanti i cittadini, seguire con più rigorosità le istruttorie delle richieste di nuove installazioni e disporre controlli e monitoraggi continui su quelle già fatte, sanzionare gli illeciti…… Ovviamente, a tal fine, occorre personale preparato e motivato, che faccia buon uso della Gazzetta Ufficiale e delle norme e regolamenti in essa contenute.. Ciao, Salvatore..
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