La celebrazione del 4 novembre coi giovani protagonisti: racconto, foto e video di una giornata intensa
Il 4 novembre, giorno dedicato all’Unità Nazionale e alle Forze armate, è stato ricordato a Santa Croce Camerina con una cerimonia partecipata e commovente. Oltre ad alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Franca Iurato, erano presenti una delegazione della forze dell’ordine, Polizia Municipale, Carabinieri, Esercito. Il corteo si è snodato dalla Casa Comunale intorno alla piazza Vittorio Emanuele, accompagnato dalle note dell’Inno di Mameli. Prima tappa è stata la sede dei Combattenti e Reduci, a cui è seguita una sosta presso la Lega di Miglioramento, dove man mano si sono aggiunti i loro rappresentanti. Si è ritornati presso il Palazzo Comunale dove sulla balconata è stata deposta una corona d’alloro e si è proseguito per piazza Unità d’Italia, ai piedi del Monumento ai Caduti. L’onore di deporre la corona d’alloro, sull’altare dedicato a quanti hanno dato la vita per la salvezza della patria, è stato affidato a due giovani studenti dell’istituto superiore “Fabio Besta”. Con loro anche un piccolo gruppo di studenti, sempre del “Besta”, accompagnati dalla professoressa Miccichè, a cui si è aggiunta la neo preside Antonella Rosa, e altri studenti dell’Istituto comprensivo “Psaumide”, con la preside Giovanna Campo. I più piccoli sono stati i bimbi di scuola materna dell’Istituto Sacro Cuore.
Il sindaco Franca Iurato ha spiegato il senso di questa data: “Ricordiamo il 4 novembre del 1918 che ha decretato la fine della prima guerra mondiale ed il sacrificio di tanti giovani che ci hanno riconsegnato l’Italia libera”. E’ seguita la benedizione di Don Angelo Strada e un’esibizione della Banda “Nuovo Risveglio Kamarinense”, diretta dal Maestro Zisa, che ha rievocato le più suggestive canzoni storico-patriottiche italiane. Ma il momento più emozionante è avvenuto alla fine, quando i musicisti si sono disposti sulle scalinate del Circolo Didattico, accanto ai bimbi di scuola elementare che hanno intonato l’Inno Nazionale di Mameli per intero, con un’intensità tale e partecipata da suscitare un mare di applausi quando, in conclusione, hanno sventolato i loro tricolori. Così protagonisti di questa memorabile giornata sono stati proprio gli studenti delle scuole, grandi e piccini. “E’ importante la partecipazione dei ragazzi a questa manifestazione – ha sottolineato la prof.ssa Miccichè dell’Istituto Besta -, perché significa sensibilizzarli ad eventi per loro lontani. Così si sentono coinvolti in prima persona, si sentono partecipi della storia, non la studiano solo sui libri ma anche questo è un modo per esserci e ricordare i nostri combattenti. I ragazzi sono stati entusiasti: volevano partecipare tutti, ma abbiamo dovuto fare una selezione, abbiamo scelto i ragazzi più grandi, più maturi, che vivono con maggiore coscienza l’evento”.
Anche il sindaco Iurato ha esposto il proprio pensiero: “Da sempre quest’amministrazione è stata attenta alla scuola ed alle celebrazioni che ci ricordano sempre e costantemente quanto difficile sia stato il cammino e quanti giovani sono morti per affermare i principi di legalità e democrazia di cui godiamo oggi, che ci sembrano gratuiti e che sottovalutiamo. Questo ancor di più se lo confrontiamo a quello che avviene nell’altra sponda del Mediterraneo, dove gli abitanti cercano di venire da noi per trovare un approdo certo. Noi godiamo di una pace che diamo per scontata, ma non è così e questo ce lo dicono tutti questi morti la cui bara è diventata il Mediterraneo. Noi siamo stati un approdo certo, noi siamo un popolo civile che non ha dimenticato la solidarietà. Oggi è opportuno ricordare questa giornata importante, una pace firmata con un prezzo altissimo di vittime. Le forze armate sono quelle che intervengono continuamente per portare soccorso all’estero ma anche in patria, non più forze per fare la guerra ma forze di pace. E’ giusto che i nostri ragazzi sappiano a che prezzo è stata raggiunta questa pace. Santa Croce ha pagato un tributo altissimo di sangue, ben 91 sono stati i giovani provenienti dalla nostra terra, mandati a morire sul Carso, o sui monti del Veneto. Questa è l’Italia, come dice l’Inno Nazionale che ho voluto si cantasse per intero e che ripercorre tutta la storia dell’Italia quando ancora era frammentata in tanti stati. Ho voluto che questa giornata si celebrasse insieme alle scuole, con il coinvolgimento delle insegnanti abbiamo comprato ai bambini delle bandierine e canteranno il nostro Inno. Questa è la maniera giusta e degna per ricordare coloro che ci hanno dato tanto”.
Antonella Galuppi
Galleria fotografica di Ivan Caggia
Video Inno di Mameli cantato dagli alunni della scuola primaria
[youtube]Yqsvn8DjXnU[/youtube]
2 Comments
Oggi ho tentato di parlarne a scuola.. Qui a Trieste sembrava un argomento fantascientifico!! Nessuno sapeva,nessuno intendeva farne sapwr qualcosa.. del resto si parla di Tlt cioé di un movimento che spinge alla formazione del territorio libero di Trieste…libero…da chi? Dai “talian”! Da noi! Mah….avrei voluto esser lì tra voi.
Cara Sabina , puoi dire benissimo ai tuoi allievi che, per quel lembo di terra abitato da quegli ebeti dei triestini , sono morti centinaia di migliaia di ITALIANI , e che se per loro non vanno bene le leggi e la cultura ITALIANA sono liberi di andarsene in Austria o in Germania o dove vogliono loro ……al limite possono anche andare F……lo!!
Già è anche troppo che le indicazioni nei luoghi pubblici sono prima in tedesco e poi in Italiano!!!
Comments are closed.