Calcio, Promozione: alla Jobbing Santa Croce non basta La Vaccara, beffa nel finale a Canicattì (3-2)
Trasferta amara per la Jobbing Santa Croce, che sul campo del forte Canicattì perde rocambolescamente al fotofinish, nei minuti di recupero, per 3-2. Una sconfitta che ha il forte sapore della beffa per la squadra di Peppe Bellio, avanti fino al 91’ per due reti a uno, grazie alla splendida doppietta di capitan Calogero La Vaccara (nella foto), ma beffata oltre i propri demeriti negli ultimi secondi di gara. A contribuire fortemente alle sorti biancazzurre, la pessima direzione del signor Lombardo di Palermo che al novantesimo, dapprima segnalava tre minuti di recupero, poi, visto il pareggio degli ospiti, rimpolpava la dose concedendo altri 120 secondi. Inoltre, la giacchetta ner, in occasione delle due reti finali degli ospiti, sorvolava su due evidenti falli dell’attaccante Bellavia (autore della doppietta vincente canicattinese), prima su Occhipinti e poi su Cassibba, favorendolo nella realizzazione delle marcature. La storia della gara, però, racconta di una prestazione superlativa dei camarinensi, capaci di portarsi in vantaggio per ben due volte, prima al 5’ con una bella discesa di Occhipinti che serviva a La Vaccara la palla dell’1-0. Quindi, dopo il pareggio locale, nella ripresa grazie a un rigore concesso per un fallo su La Vaccara e trasformato dallo stesso attaccante. Da quel momento, però, il direttore di gara cambiava il suo atteggiamento, fischiando a senso unico fino all’epilogo raccontato sopra. “Siamo amareggiati per l’atteggiamento dell’arbitro che ci ha penalizzati oltremodo – dice il presidente Gianni Di Bari –. Avevamo la partita in pugno e nonostante il Canicattì fosse sempre proteso in attacco, non eravamo mai entrati in crisi. Ci vediamo derubati di tre punti che avevamo conquistato onestamente sul campo, però ci resta la buona prestazione che ci fa ben sperare per il futuro. Non dobbiamo demoralizzarci per la sconfitta, anzi nel prossimo turno contro lo Scicli, se si presenterà, dovremo cercare il riscatto, conquistando nuovamente la vittoria”.
Fabio Fichera