Punta Braccetto, riesplode l’emergenza fumarole: “Così si macchia l’immagine di Santa Croce”
L’ordinanza c’è, ma viene puntualmente disattesa. L’accensione dei fuochi è tassativamente vietata a Santa Croce Camerina. I villeggianti di Punta Braccetto e tanti operatori turistici, però, hanno dovuto respirare, per l’ennesima volta, l’odore del fumo denso e acre, frutto dell’accensione di fumarole di materiale plastico e di residui di prodotti utilizzati in agricoltura. “Siamo in balia di norme e leggi che vengono puntualmente disattese – spiega Franco Gallo, componente dell’associazione “Per Punta Braccetto” -. Per l’ennesima volta, nonostante i ripetuti appelli, nulla è stato fatto per debellare un fenomeno che rischia di creare danni ambientali e anche turistici non indifferenti”. Anni or sono i controlli capillari da parte della polizia provinciale e municipale del Comune di Santa Croce avevano scongiurato il proliferarsi delle fumarole. “Ci eravamo illusi che il fenomeno era sotto controllo – aggiunge Gallo -. Putroppo, registriamo la totale indifferenza verso una problematica così importante che rischia di creare danni irreparabili al turismo di una delle località più belle del litorale ragusano”. Gli albergatori e gli operatori turistici lanciano l’allarme. “Invitiamo la polizia provinciale e municipale a intensificare i controlli – spiega Mario Coco, operatore turistico – e a sanzionare quanti, in disprezzo dell’ambiente e della salute dei cittadini, bruciano materiale tossico nei campi e nell’area a ridosso delle aziende agricole. Non solo i danni alla nostra salute ma anche un pessimo biglietto da visita per i tanti vacanzieri che, in questo scorcio di fine estate, affollano le nostre strutture ricettive”. Il portavoce del gruppo agricoltori di Santa Croce, Guglielmo Occhipinti, invita i produttori ad attenersi in maniera scrupolosa alle ordinanze. “I produttori fuori legge saranno sanzionati – tiene a precisare Occhipinti -. Invitiamo i colleghi agricoltori ad avere un atteggiamento più responsabile verso l’ambiente e il territorio. I danni creati dalle fumarole sono notevoli. Oltre l’aspetto ambientale, devastante per tanti aspetti, c’è anche l’immagine di una località turistica come Punta Braccetto e la fascia costiera di Santa Croce che viene meno”. La Regione Sicilia ha impartito delle linee guida in merito ai “regolamenti sui fuochi controllati in agricoltura” e dispone che i soggetti che intendono bruciare o distruggere stoppie di grano o aree incolte, residui di pulitura di coltivazioni agricole specializzate, tipo oliveti, vigneti, mandorleti, agrumeti, pescheti, orti, devono effettuare apposita comunicazione formale al competente distaccamento forestale che rilascerà la relativa autorizzazione, secondo le prescrizioni contenute nello stesso decreto presidenziale. Ogni abuso verrà sanzionato.
Fonte: Telenova
3 Comments
Vero esistono le fumarole e chiediamo a tutti di intervanire con i centri di raccolta per agevolare lo scarico in queste strutture.(500 euro per Camion) assurdo
Un po di fumo crea danni al turismo?e tutto lo smog che si respira in città allora chi dobbiamo multare?per non parlare poi di punta braccetto che è definita una delle località più belle del litorale ragusano?ma non era punta secca definita così?oddio io sono d’accordo che è punta braccetto,ma non la pensiamo tutti così a quanto sembra.
I segnali di fumo una volta erano appannaggio degli indiani d’america,eravamo però nell’ottocento,e a quei tempi non c’era la plastica che è fortemente nociva quando brucia.Sono comunque d’accordo sulla creazione di strutture che possano incenerire e distruggere senza danni tutti gki scarti dell’agricoltura senza danneggiare l’ambiente e di conseguenza le popolazioni.Ma siamo in Sicilia…chissà chi dovrebbe provvedere!!!!!! Forse rocetta?BHAAAA.
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