Albero del mastice, il ‘Comitato del No’ chiede un incontro al sindaco: “Sospendere il provvedimento”
Il Comitato spontaneo “NO SCHINUS TEREBINTHIFOLIUS” presieduto da Silvio Rizzo, ha tenuto un’ incontro con la cittadinanza nella sede messa a disposizione dal movimento Città Futura, in piazza Vittorio Emanuele, sulla problematica relativa alla messa a dimora del cosiddetto albero del “mastice”. Il comitato nei giorni scorsi ha lanciato un mini sondaggio il cui esito ha dato il seguente risultato: hanno votato 33 persone, di cui 13 si sono espressi per il “no” agli alberi in piazza, 1 per l’albero del mastice, 1 per la palma Washingtonia e 18 per altri alberi adatti e compatibili. Dopo l’introduzione e la lettura dell’esito del sondaggio, Silvio Rizzo ha passato la parola a Saro Mauro, che ha relazionato sulle caratteristiche dell’albero in oggetto. Ebbene, dalla relazione di Mauro si è saputo che quell’albero, secondo un sito on-line accreditato, sarebbe ritenuto da esperti in botanica fra le cento essenze arboree più pericolose del pianeta. I partecipanti all’assemblea si sono posti la domanda: “Gli amministratori comunali, prima di decidere di impiantare quell’albero, si sono informati? Hanno avuto un supporto tecnico-scientifico per scegliere?”. La questione alberi in piazza si trascina da qualche anno: la precedente amministrazione è stata stoppata sulla decisione di impiantare l’albero di carrubo da una sommossa popolare, sia per la decisione stessa, sia per il metodo adottato, ossia senza aver sentito la cittadinanza in merito. Adesso, questi nuovi amministratori hanno usato lo stesso criterio che a suo tempo avevano criticato: “Che bella coerenza” hanno tuonato i convenuti. Comunque, il comitato ha deciso di formare una delegazione che, al più presto, al massimo entro martedì prossimo, si recherà dal sindaco per chiedere di convocare al più presto un’assemblea pubblica presso la biblioteca comunale con la presenza di esperti del settore al fine di conoscere le motivazioni che hanno portato l’amministrazione comunale alla scelta definitiva e all’acquisto delle essenze erboree e una sospensione temporanea della firma del contratto per la messa a dimora dell’albero contestato.
Salvo Dimartino
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