Calcio, salta la fusione col Santa Croce: “La Nuova Kamarinense vuole avere una sua identità”
Fusione certa, quasi imminente, anzi no! Questa l’antitesi del fallimento di una tentata fusione fra le due società calcistiche camarinensi, andata in fumo per la solita “matassa”, per dirla alla Ficarra & Picone, condita dalle classiche beghe extra calcistiche che hanno indotto i dirigenti della Nuova Kamarinense a fare un deciso dietrofront. Eppure, il massimo esponente societario Gianni Di Bari, all’indomani della sconfitta nella finale dei playoff di Prima Categoria, aveva dichiarato che la fusione con l’UP Santa Croce era la strada giusta da percorrere, per formare una società unica e forte in tutti i settori. Le intenzioni di Di Bari e di Marco Agnello, presidente dell’UP Santa Croce, erano state esposte durante un incontro congiunto al Comune anche al Sindaco Franca Iurato e all’Assessore allo Sport Varcadipane, che avevano accolto tale decisione con gratificazione. L’ambiente e gli appassionati di calcio di S.Croce avevano tirato un sospiro di sollievo, sperando in un’unione d’intenti che rilanciasse il calcio camarinense attanagliato dalla crisi economica. E invece tutto è andato fallito: “Purtroppo la mia proposta è stata bocciata da gran parte della dirigenza – dice Gianni Di Bari –. Io mi ero esposto pubblicamente portando in consiglio direttivo l’eventualità di una fusione con l’UP Santa Croce, ma in molti hanno ribadito che la Nuova Kamarinense ha una propria identità ed è giusto che venga mantenuta”. Viene a mancare, quindi, quel gesto di “buona volontà” da parte delle due dirigenze che sembrava essere la medicina giusta per salvare le sorti del calcio nel piccolo centro ibleo. Il fallimento di questo progetto si è verificato, come sempre accade in questi casi, a causa della bieca cecità umana che ha avuto il sopravvento sulle reali esigenze del calcio camarinense. A S.Croce, quindi, ci saranno ancora, due società calcistiche, due dirigenze e forse due formazioni, nel caso venga accolta la domanda di ripescaggio della Nuova Kamarinense, che disputeranno lo stesso campionato, quello di Promozione (un lusso per la città), con un conseguente sperpero di risorse economiche alla faccia della crisi economica. Per qualcuno forse l’eventualità di una stracittadina nello stesso campionato, potrà essere un evento interessante, ma per la gran parte degli sportivi camarinensi si è intrapresa una strada di non ritorno che potrebbe azionare eventi catastrofici per il calcio a Santa Croce Camerina. Mercoledì prossimo intanto il Sindaco Iurato ha convocato al Comune i due massimi esponenti societari con le loro dirigenze, per un incontro al fine di comprendere le cause che hanno portato alla rottura delle trattative.
Fabio Fichera
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la responsabilità di chi stà umiliando i tifosi veramente santacrocesi, va oltre lo sperpero delle poche risorse di un piccolo centro, santa croce è forse l’unico paese della provincia che, dal 1956 anno della sua fondazione, può vantare anzianità ininterrotta oltre al riconoscimento che la figc siciliana a riconosciuto per la continuità del settore giovanile dai tempi in Angelo Mauro cominciò a seguire i ragazzi del settore giovanile per il primo centro giovanile per l’avviamento allo sport
nags.
Certo per gente senza cultura sportiva, senza storia sportiva, e assolutamente senza etica sportiva, entrati nel mondo del calcio chi per ripicche personali,chi per errati calcoli politici, chi semplicemente perchè non ha mai capito che in una società di servizio,comè l’UPD SANTA CROCE, i personalismi sono inutili e sterili per il benessere di una società blasonata e onorata
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