‘Enti locali e la politica di coesione 2014-2020’: anche Luca Agnello alle lezioni di Passera e Violante
“Esperienza formativa meravigliosa, positiva, stimolante e propositiva” così si è espresso Luca Agnello, consigliere comunale d’opposizione di Santa Croce Camerina, in merito ad un seminario di 3 giorni tenutosi a Palermo a cui hanno partecipato 90 giovani amministratori, under 35, provenienti da tutta Italia. L’iniziativa, intitolata a Piersanti Mattarella, è stata organizzata da Italia Decide e dalla Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana, in collaborazione con Anci Giovani. I selezionati per la provincia di Ragusa sono stati Luca Agnello e Cristina Terlato (consigliere comunale di Chiaramonte Gulfi). “Enti locali e la politica di coesione 2014-2020″, questo il tema delle lectiones magistralis tenute a palazzo d’ Ercole, sede all’ARS regionale, da relatori d’eccezione: il Pres. dell’ ARS Giovanni Ardizzone; Luciano Violante, presidente di Italia Decide; i Ministri Barca (Ministro per la coesione territoriale) e Passera (Ministro sviluppo economico). Ardizzone ha così dato l’input all’incontro: “Si avvia la quarta edizione di questo corso dedicato a Piersanti Mattarella, un uomo illustre della nostra Sicilia e un modello. Colpisce la presenza di tanti amministratori, che da settanta partecipanti sono passati a 90, di cui 50 siciliani. Se giovani amministratori, sindaci di comuni piccoli e grandi, decidono di studiare per tre giorni e approfondire sistemi di come attingere ad esempio ai fondi comunitari è un fato positivo, non dobbiamo mai smettere di studiare”. Anche Luciano Violante, da uomo politico consolidato, ha voluto portare la propria testimonianza come fonte di arricchimento per i giovani amministratori: “Il pensiero politico quando serve non spacca le generazioni, ma le unisce. Il riconoscimento morale del merito é più importante di qualsiasi altro riconoscimento. Una classe dirigente efficiente deve saper persuadere; per poter persuadere bisogna avere competenza, conoscenza, credibilità”. Il ministro Barca, invece, ha posto l’accento su quello che non rappresenta un vero spirito politico: “Le classi dirigenti locali molto spesso non hanno voglia di cambiare. La trappola del sottosviluppo è dovuta anche a loro. Le élite temono il cambiamento e per questo vogliono mantenere la fetta di torta del mercato che già hanno”. Luca Agnello, da questa esperienza ha tratto alcune conseguenze importanti: “La politica della coesione e dei fondi europei è l’unica, fondamentale, via d’uscita per risollevare gli enti locali. I comuni, i cui bilanci non permettono di sviluppare progetti futuribili, credibili e di ampio respiro, spesso avvertono difficoltà a realizzare progetti europei ed accederne ai fondi, soprattutto per la mancanza di competenze professionali interne; basti pensare che siamo terzi in Europa per richieste respinte per irregolarità (4,2%) e primi per frodi accertate (38% delle richieste respinte). Per questo bisogna lavorare sinergicamente per poter investire oggi sul futuro di domani migliorando soprattutto l’empatia individuale del cittadino nei confronti dei finanziamenti comunitari. Il confronto con le esperienze di tanti giovani amministratori di tutta Italia ha inoltre confermato il mio pensiero che l’assunzione di un ruolo istituzionale, anche senza preventiva preparazione, non certifica “obstante carentia” la propria professionalità e non garantisce l’efficacia delle proprie azioni; ma è invece una opportunità fondamentale per potersi direttamente confrontare responsabilmente (magari con un filo di sincera umiltà) con tante realtà amministrative positive ed efficienti; cercando, anche attraverso le nuove possibilità che offre la rete, di trovare fuori dalle ristrette mura comunali le soluzioni ai nostri problemi sociali ed economici”. In sintesi, un confronto fra i giovani politici che si stanno affacciano sullo scenario istituzionale e le ‘vecchie glorie’ che hanno dato e continuano a dare il loro contributo al Paese, per confrontarsi, trovare soluzioni e adottare strategie per migliorare, ciascuno, la propria realtà.
Antonella Galuppi