Tra il troppo dire e il poco fare … perché chi ci va di mezzo sempre il cittadino? Creiamo un fondo
La crisi che ha raggiunto livelli mondiali sta facendo correre ai ripari gli Stati che cercano di economizzare su quanto è possibile per garantire un po’ di ristoro alla collettività, seguiti a ruota libera dagli enti locali che versano in condizioni veramente precarie. Se si pensa che molti comuni sono completamente falliti e altri sono sull’orlo del collasso, l’unica alternativa è quella di ridurre all’osso tutto ciò che è superfluo. “La nostra attuale amministrazione, a quasi un anno dal suo insediamento, ribadisce, come un disco rotto, che si sta occupando di ‘pane, lavoro e solidarietà’, il che vorrebbe dire sostentamento per tutti, lavoro per tutti e strumenti di tutela per tutte le fasce deboli – dichiara il segretario del movimento politico ‘Tutti per Santa Croce”, Piero Mandarà – . Tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare, dice un noto proverbio ed è ciò che l’amministrazione Iurato sta attualmente realizzando. Il lavoro è un vero miraggio per gli adulti con esperienza, figuriamoci per i giovani! I nostri ragazzi sono costretti a cercare il loro futuro altrove e se non c’è lavoro non c’è pane e non ci può essere solidarietà: chi la farebbe?” Per il bene di un paese in cui le richieste d’aiuto, come il Sindaco stesso ha ribadito, sono quadruplicate, la soluzione sarebbe quella di creare un fondo d’emergenza che funga da salvagente per le necessità impellenti . Ovviamente un fondo richiede che venga riempito di contenuti per poter funzionare, per questo non sono necessarie le parole, ma i fatti, trovando i mezzi idonei. “Se il Sindaco ha dato il buon esempio riducendosi lo stipendio – aggiunge Piero Mandarà -, così non è stato per gli altri amministratori. Si devono dimezzare i costi della politica della pubblica amministrazione e dei servizi. Un ulteriore risparmio potrebbe giungere dalla riduzione delle spese telefoniche, dai tagli sulle spese superflue, sulle feste del tutto fuori luogo in momenti così difficili come questi. E poi, perché non dare una sfoltita ai macrosettori dipartimentali? Qui a Santa Croce ce ne sono 5, poco meno di Ragusa provincia. Se venissero ridotti a 3 si ridurrebbe anche il numero dei dirigenti o posizioni organizzative”. Questi tagli permetterebbero di avere a disposizione una somma complessiva intorno ai 200 mila euro l’anno da impiegare per progetti di inserimenti lavorativi per le famiglie, i disoccupati, i servizi sociali. Se si vuole si può, non è forse un momento difficile per tutti? Allora i sacrifici devono farli tutti indistintamente e non sempre i poveri cittadini che tra IMU, Tares, bollette di acqua e luce non ce la fanno più. “E’ il momento di scendere in campo ed operare concretamente – insiste Mandarà -. Se questa amministrazione non è in grado di tutelare i cittadini per mancata capacità amministrativa ed organizzativa, allora è meglio che desista e receda dal proprio incarico”.
Piero Mandarà segretario politico “TuttixSantaCroce”